Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

venerdì 8 gennaio 2016

Oscillazioni di Luciano Folgore

Eugène Carrière*Moonlight
Notte - orologio;
bianchissime sfere di lampade
sul quadrante del sonno.

Molle sottili di vento
e rotelline di soffi
e bilancere di scatti di fresco.
Gli alberi: pendoli neri,
oscillazione infinita.

Girare del tempo monotono
attorno
alla mia finestra d'insonnia,
e battere
di un' ora di febbre,
che piomba
sopra una lastra d'angoscia.
Mai l' alba. *
da POESIA ITALIANA DEL NOVECENTO

5 commenti:

Rose ha detto...

Forme e rumori rivisitati durante una notte di angoscia. Non conforta sapere che l'alba esiste, se non si vede ancora la sua luce.

Juliet ha detto...

Una bestiaccia nera l'insonnia, caro luciano, quante ore svegli ad occhi chiusi, nè tanto forti da aprirli, nè tanto deboli da dimenticarli!
E voi, siete lo stesso falene e nottambule?
:)

Francesca Vicedomini ha detto...

Io no Juliet....dormo ancora come un bebé, alla faccia dei poeti....

Rose ha detto...

E io gufetta e ghiro! Tu, Juliet? :D

Juliet ha detto...

Tenero il ghiretto :)
Io falena a luce spenta! Cosa darei per acciambellarmi anch'io al calduccio, nella tana di un albero..