era sempre più tumefatta.
E pensavo: "ma se non ti ho colpita io,
chi ti ha colpita?"
poi disse
il giudice:
"avete perso"
Ma tu ed io abbiamo detto insieme:
"lei giudice è truccato,
abbiamo vinto".
Ne nacque una disputa,
abbiamo chiesto un nuovo incontro.
Ci eravamo abbracciati
per non toccarci.
io ti tenevo tra le braccia e pensavo:
finché siamo così non possiamo colpirci
allora ho scelto di girarti intorno,
e tu giravi, ed
io giravo,
facevamo delle finte.
ci siamo rivisti dopo il match,
o forse nell'intervallo
tra due rivincite.
Tu eri all'ospedale, io
ti sono venuta a trovare
con la mascella fracassata.
Ci siamo parlati come vecchi
amici,
poi tu hai accennato a una finta
dicendo: "para questo".
Ho farfugliato:
"la settimana prossima
ricomincio ad allenarmi".
ho cercato di imparare la tua tattica,
ma mi sono accorto
che sono un po' lento nelle schivate.
d'amore
all'inizio ho tentato il colpo risolutore,
ero un po' lento e fuori fase.
Credevo quasi di avercela fatta
poi tu mi hai abbracciato
e hai digrignato: "ti amo!".
Ho abbassato le braccia
già mi giravi intorno.
Mi sono rimesso in caccia
avevi già assorbito il colpo.
beccati queste poesie,
sono un cartello di sfida
per il prossimo campionato mondiale.
l'allenatore mi guardava preoccupato.
diceva, non puoi
farcela, risparmiati.
poi mi sono fermato per vedere
cosa facevi.
non facevi niente.
mi sono fermato anch'io.
ti ho colpita.
Ti sei piegata indietro e hai
assorbito il colpo.
mi ha detto l'allenatore nell'angolo:
ha una maledetta resistenza ma
non può buttarti giù.
"Dici di no?", dico.
"No, ha il pugno troppo
leggero". E' vero. Ma
è un mese che non dormo!
"Non vedi che faccia ha?"
mi ha sussurrato. "Dalle corda".
Ma se ansimo già a metà round!
tutti quei colpi leggeri
stordiscono. Provo a non
telefonarti. Allora tele-
foni tu. Dici che sono
meraviglioso. Provo a
carezzarti.
ormai non ho più paura del k.o.
mi fanno male le braccia, ma
a te
fanno male le gambe.
"senti, gli dico
un momento nell'angolo,
ma è sicuro che il match
è ancora valido? Guarda, si
è rivestita e sta per andarsene!"
"E' una finta, mi dice. Aspetta
che te ne vai anche tu,
così poi ritorna".
ma se ansimo a metà round!
gli dico. Cretino, mi
risponde, ma non vedi
che fai tutto tu? Smettila
di correrle dietro. E
allora che faccio? Lei non
attacca! Fermati. Mi sono
fermato. Allora
mi ha telefonato e mi ha detto:
"volevo mandarti un bacio,
ma c'era troppa gente".
dico all'allenatore.
"senti, ma chi la vince
questa partita?"
Mi ha guardato e ha detto:
"senti, siete pagati
per combattere fino all'
esaurimento. Non vedi che
anche l'arbitro se n'è andato?
Non ha importanza chi vince."
"E il pubblico?"
"Ti importa del pubblico?"
"No"
"E allora guadagnati la borsa".
"Senti, ma io non la odio più,
e neanche lei mi odia! "
"Perché, dice, vi siete mai
odiati? Non è questo che
conta".
"E allora che conta?"
provo a dirti che ti amo,
ma il colpo parte lento,
lo schivi sorridendomi,
mi parli di te. Faccio fin-
ta di niente, poi provo a
baciarti. Mi baci. Round pari.
Si riprende dopo il week-end.
Mi alleno allo specchio.
dico all'allenatore:
"senti, ma non si può finire 'sto match?"
dice:
"quando vuoi puoi fare le valige e andartene".
i giornali parlano male di me.
dicono che non mi alleno abbastanza.
dicono che lei è più brillante.
ma nessuno accenna alla possibilità
di vittoria di qualcuno.
dico, "sinceramente sono
stanco. Non mi importa di
vincere. mi sono anche dimen-
ticato qual'è la vincita".
dice: "Siete voi due la vin-
cita". "Noi due?".
i giornali hanno annunciato
che intendo abbandonare il match.
ho scritto una lettera furibonda:
"non è vero!" Lei rilascia intervi-
ste: "Non potrà avermi. Sono trop-
po veloce per lui".
Ho tentato un abboccamento,
sono andato a trovarla
in albergo e le ho detto:
"non potremmo accordarci per
un match pari?". Mi ha rispo-
E pensavo: "ma se non ti ho colpita io,
chi ti ha colpita?"
poi disse
il giudice:
"avete perso"
Ma tu ed io abbiamo detto insieme:
"lei giudice è truccato,
abbiamo vinto".
Ne nacque una disputa,
abbiamo chiesto un nuovo incontro.
Ci eravamo abbracciati
per non toccarci.
io ti tenevo tra le braccia e pensavo:
finché siamo così non possiamo colpirci
allora ho scelto di girarti intorno,
e tu giravi, ed
io giravo,
facevamo delle finte.
ci siamo rivisti dopo il match,
o forse nell'intervallo
tra due rivincite.
Tu eri all'ospedale, io
ti sono venuta a trovare
con la mascella fracassata.
Ci siamo parlati come vecchi
amici,
poi tu hai accennato a una finta
dicendo: "para questo".
Ho farfugliato:
"la settimana prossima
ricomincio ad allenarmi".
ho cercato di imparare la tua tattica,
ma mi sono accorto
che sono un po' lento nelle schivate.
d'amore
all'inizio ho tentato il colpo risolutore,
ero un po' lento e fuori fase.
Credevo quasi di avercela fatta
poi tu mi hai abbracciato
e hai digrignato: "ti amo!".
Ho abbassato le braccia
già mi giravi intorno.
Mi sono rimesso in caccia
avevi già assorbito il colpo.
beccati queste poesie,
sono un cartello di sfida
per il prossimo campionato mondiale.
l'allenatore mi guardava preoccupato.
diceva, non puoi
farcela, risparmiati.
poi mi sono fermato per vedere
cosa facevi.
non facevi niente.
mi sono fermato anch'io.
ti ho colpita.
Ti sei piegata indietro e hai
assorbito il colpo.
mi ha detto l'allenatore nell'angolo:
ha una maledetta resistenza ma
non può buttarti giù.
"Dici di no?", dico.
"No, ha il pugno troppo
leggero". E' vero. Ma
è un mese che non dormo!
"Non vedi che faccia ha?"
mi ha sussurrato. "Dalle corda".
Ma se ansimo già a metà round!
tutti quei colpi leggeri
stordiscono. Provo a non
telefonarti. Allora tele-
foni tu. Dici che sono
meraviglioso. Provo a
carezzarti.
ormai non ho più paura del k.o.
mi fanno male le braccia, ma
a te
fanno male le gambe.
"senti, gli dico
un momento nell'angolo,
ma è sicuro che il match
è ancora valido? Guarda, si
è rivestita e sta per andarsene!"
"E' una finta, mi dice. Aspetta
che te ne vai anche tu,
così poi ritorna".
ma se ansimo a metà round!
gli dico. Cretino, mi
risponde, ma non vedi
che fai tutto tu? Smettila
di correrle dietro. E
allora che faccio? Lei non
attacca! Fermati. Mi sono
fermato. Allora
mi ha telefonato e mi ha detto:
"volevo mandarti un bacio,
ma c'era troppa gente".
dico all'allenatore.
"senti, ma chi la vince
questa partita?"
Mi ha guardato e ha detto:
"senti, siete pagati
per combattere fino all'
esaurimento. Non vedi che
anche l'arbitro se n'è andato?
Non ha importanza chi vince."
"E il pubblico?"
"Ti importa del pubblico?"
"No"
"E allora guadagnati la borsa".
"Senti, ma io non la odio più,
e neanche lei mi odia! "
"Perché, dice, vi siete mai
odiati? Non è questo che
conta".
"E allora che conta?"
provo a dirti che ti amo,
ma il colpo parte lento,
lo schivi sorridendomi,
mi parli di te. Faccio fin-
ta di niente, poi provo a
baciarti. Mi baci. Round pari.
Si riprende dopo il week-end.
Mi alleno allo specchio.
dico all'allenatore:
"senti, ma non si può finire 'sto match?"
dice:
"quando vuoi puoi fare le valige e andartene".
i giornali parlano male di me.
dicono che non mi alleno abbastanza.
dicono che lei è più brillante.
ma nessuno accenna alla possibilità
di vittoria di qualcuno.
dico, "sinceramente sono
stanco. Non mi importa di
vincere. mi sono anche dimen-
ticato qual'è la vincita".
dice: "Siete voi due la vin-
cita". "Noi due?".
i giornali hanno annunciato
che intendo abbandonare il match.
ho scritto una lettera furibonda:
"non è vero!" Lei rilascia intervi-
ste: "Non potrà avermi. Sono trop-
po veloce per lui".
Ho tentato un abboccamento,
sono andato a trovarla
in albergo e le ho detto:
"non potremmo accordarci per
un match pari?". Mi ha rispo-
sto: "Ma il match è già pari.
"Ma allora chi vinceee???!!" ....continua
"Ma allora chi vinceee???!!" ....continua
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