sono i figli e le figlie della vita stessa.
Tu li metti al mondo,
ma non li crei.
Sono vicino a te,
ma non sono cosa tua.
Puoi dar loro tutto il tuo amore,
ma non le tue idee.
Tu puoi dare dimora al loro corpo,
ma non alla loro anima,
perché la loro anima abita
nella casa dell’avvenire
dove a te non è dato entrare
neppure con il sogno.
Puoi cercare di somigliare a loro,
ma non volere che essi assomiglino a te,
perché la loro vita non ritorna
indietro e non si ferma a ieri.
Tu sei l’arco che lancia i figli verso il domani.
3 commenti:
Sono ali e sono luce.
Mi chiamano aliluce. vorrei poter condividere i bei pensieri che mi nascono dentro e i migliori pensieri che incontro sui fogli dei volti delle persone che incontro e non scontro lungo la via verso il cielo.
Ghibran è mio amico da quando ho imparato a leggere, ora sono 49 yars old.
Good bye
sono figlia e sono mamma, chiedo come e dove inserire il matrimonio tra Claudio e me?
Gibran che dice? Nostra figlia si chiama Aurora, io, la mamma, mi chiamo Lucia.
Sono felice che la parola figlio non è cambiata neanche quando si parla di figli in provetta, Gibran aveva scritto bene, i genitori hanno l'obbligo ad esistere.
Davvero una poesia che forse tutti i genitori dovrebbero leggere. Grazie per i commenti. Buon autunno...
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