Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

domenica 17 ottobre 2010

Minerva Jones di Edgar Lee Masters

Janet Elisabeth/Strong Sono Minerva, la poetessa del villaggio,
fischiata, schernita dai villanzoni della strada
per il mio corpo goffo, l'occhio guercio, e il passo largo
e tanto più quando "Butch" Weldy
mi prese dopo una lotta brutale.
Mi abbandonò al mio destino col dottor Meyers;
e io sprofondai nella morte, gelando dai piedi alla faccia,
come chi scenda in un'acqua di ghiaccio.
Vorrà qualcuno recarsi al giornale,
e raccogliere i versi che scrissi?-
Ero tanto assetata d'amore!
Ero tanto affamata di vita!
(Trad. di Fernanda Pivano)

3 commenti:

viola ha detto...

E' una delle mie figure preferite Minerva, assetata di vita e di amore ... buona domenica Francesca e un abbraccio

Rose ha detto...

Sempre derisi i diversi, specialmente se sono donne. Ma almeno ai tempi di Lee Masters non c'era la televisione.
Credo che nel brano si alluda a un aborto o a delle complicazioni in seguito allo stupro, che sono tragedie di sempre.
Qualcuno raccolga i versi di Minerva al giornale.

Buona serata, buona settimana, Francesca!

Francesca Vicedomini ha detto...

Solo la bellezza conta! E' sempre stato così, pensare quanto c'è nell'anima....Buon inizio di settimana Viola e Rose!