Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

venerdì 15 ottobre 2010

Paese di Federico Garcia Lorca

Ramon De Zubiaurre/Dulcisima Mirentxu
Sul monte pelato
un calvario.
Acqua chiara
e ulivi secolari.
Nelle stradine
uomini intabarrati
e sulle torri
banderuole che girano,
che girano
eternamente.
Oh, paese smarrito
nell'Andalusía del pianto.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

adoro il mondo visionario, le parole vedenti di Lorca.
p.s. ma perché non pubblichi Neruda?
E' il poeta dei dardi all'anima attraverso lo stravolgimento dei sensi. Con lui la poesia arriva ovunque e dappertutto e m'illumina dentro...

Francesca Vicedomini ha detto...

Vai a vedere su Neruda, ce ne sono moltissime, amo Neruda, è un Dio dei poeti...buon fine settimana....

Rose ha detto...

Pensavo agli olivi di Federico. Il suo paesaggio è mediterraneo, diverso da quello del giardino di Emily o della Romagna solatia di Giovanni, ma qualunque sia la materia prima, quando sono certe sensibilità a filtrarla, il paesaggio trascende e diventa universale.