Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

lunedì 27 agosto 2012

Intersezione di Philip Lamantia

Mc Ginnis
1
Non più a perlustrare isole colme di manghi
non più colombe che spiccano il volo dalle mie dita
non più la prima onda
iridescente
sulla pietra bianca
che lancia
luce alla scogliera nera
Non più il fascio di stelle a rasoio
sulla faccia del giorno
tornato dalla notte
non più
sonno nautico che mi fa galleggiare sul sanguinante richiamo di colombe
che soccombono al miasma, la vista del delitto avvolge il giorno
sotto sembianze di amore
2
Uno sguardo antico mi segue per la città:
sguardo di lama e di venti autunnali
uno sguardo che tradisce la sua provenienza dalla pozza
ai miei piedi
i pesci rastrellano l’acqua e la trasformano in fuoco
È inutile chiedere chi ci sia dietro a questi occhi
nella neve incastonati come stelle
o dare nome alle creature che vengono alla luce
dall’esplosione dell’iride
Una cena di ferro e mercurio
apparecchiata su una tavola di acqua verde
e divorata da cucchiai, forchette e coltelli!
Seguo le luci di un ponte dondolante
e quel vecchio sguardo emerge dalla baia
allo scoppiettar dell’alba
Notte che non arriva, trattenuta
dagli aghi e dagli spilli dal sole versati
uno sguardo antico di vincoli sciolti,
di agnelli alla volontà degli innocenti sacrificati –
Questo sguardo sul ponte inattraversabile –
un occhio si chiude sulla ruvida superficie –
Se avesse potere esigerei espiazione
Se parlasse gli risponderei
Se avesse corpo ci farei a botte!
3
Penso allora
una catena di parole
infranta dalla caduta di un pugno di parole
Penso degli imbuti verdi di luce
che setacciano acque bianche
che s’innalzano in un volo blu
tagliando un petto di miele per liberare l’aria
Ecco
toglimi il respiro
da tutte le città non viste
dai piaceri fugaci mai notati
dalla camera senza porte che stento a lasciare
scambia il mio respiro per il tuo
In una camera segreta sogno
l’occhio del padre che si chiude
l’occhio della madre che si chiude
l’occhio della figlia
aperto
Guardano verso il sole invernale
che dorata scogliera verso le nuvole solleva
Penso una qualche droga impossibile
portata in volo da una mano non una mano
ma una lingua
non una lingua
ma una frusta
non una frusta ma una tazza!
Penso
di passare per una strada
troppo lunga alla vista
ma non stretta quanto basta a sfuggire all’occhio
la mia casa tra i giunti del selciato!
18 esseri e L’Altro
si abbinano per costruire una dimora a Dio
e la luce della quale non esistono parti
disintegra i messaggeri dell’inferno
che gridano fesserie in faccia alla luce.
Nell’uomo esiste in segreto Quello che
farà innalzare le acque
fino a sommergere tutto
e scatenerà un gran Vento
per sfruttare le acque
ed Egli, o Quello che, è pieno di luce che da lui si diffonde
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
INTERSECTION
1
No longer scouring mangoed islands
no longer doves flown from my fingers
no longer the first wave
rainbowed
over the white stone
flinging
light to the black reef
No longer the razor from a sheaf of stars
over the face of day
come back from night
no longer
nautical sleep to float me by the blood cry of doves
on miasma, the sight of crime envelopes day
under cover of love
2
An old look follows me through the town:
a look of daggers and autumn winds
a look that betrays where it came from in the pool
at my feet
fish comb water and change it into fire
It’s useless to ask who’s behind these eyes
set like stars in snow
or name the creatures coming alive
out of the exploding iris
A supper of iron and mercury
is spread out on a table of green water
and the knives, forks and spoons devour it!
I follow the light of a swayed bridge
and that old look’s thrown up from the bay
at the sputter of dawn
Night does not come, held back
by pins and needles spilt from the sun
- an old look of ties undone,
of lambs martyred by the will of the innocent—
This look on the uncrossable bridge –
an eye closes on a rough surface –
if it had power I’d demand atonement
if it spoke I’d speak back
if it were a body I’d wrestle with it!
3
I’m thinking then
a chain of words
breaking at the fistfall of words
I’m thinking green funnel of light
sifting white water
flown in blue
that cut a breast of honey to free the air
Here
take my breath
out of all cities I haven’t seen
from quick pleasures I haven’t noticed
from a room without doors I wouldn’t want to leave
Take my breath for your breath
In a secret room I dream
the eye of the father closing
the eye of the mother closing
the eye of the daughter
opened
they look into the winter sun
that lifted a golden reef into the clouds
I’m thinking some impossible drug
flown by a hand not a hand
but a tongue
not a tongue
but a whip
not a whip but a cup!
I’m thinking
going down the street
too long to be seen
not wide enough to be missed
my house in the cracks of the pavement!
18 beings and The Other
combine to make a residence for God
and the light of which there are no parts
disintegrates hell messengers
screaming bullshit in the face of the light.
In man there exists secretly The One
who shall raise the water
to cover everything
and raise the great Wind
to harness the water
and he, who is the one, is full of light going out of him.
(Trad. Pina Piccolo)

2 commenti:

Rose ha detto...

Una scoperta. Grazie, Francesca!

I 13 gradi forse non li vorrei, ma se Beatrice si rifacesse viva non mi dispiacerebbe.

Buon martedì.

Francesca Vicedomini ha detto...

Cara la mia Rose, Beatrice già fu...ora arriva Poppea, primo w.e. autunnale dicono. Bacione!