Jean Delville*Forgetting Passions |
anni a perdere il segno, ad ostinarmi
in complicati calcoli affidati
alla rena dei lidi: e altre stelle
sempre nuove sgranavano gli abissi.
Lanterne sopra alberi di nave
verdi o rosso-rubino, incandescenti
piogge di piume d'angelo, e barbagli
che dal mare in ardore risalivano,
capovolta tempesta, verso il cielo.
Poi lucciole e pupille, e sfrigolanti
comete che chiudendo gli occhi al buio
mi gremivano l'anima di favola
se solo ti pensavo. E ancora scaglie
di sirene, gli infausti sotterfugi
del mare inesplicato, e le striscianti
anime dei convogli, infaticati
lèmuri che infestavano le coste
saracene, la notte che di colpo
seppi esser quei lumi il tuo linguaggio
senza finestre, codice o speranza,
monade silenziosa, abbacinata
tèrmite ignara d'ogni zenith.
(L'occhio del ciclone)
2 commenti:
Perdersi a contare le stelle, infinite nello spazio infinito... Meraviglie del creato, nostra pochezza e grandezza
“..ed il Signore disse ad Abramo guarda il cielo e conta le stelle , se puoi contarle… aggiunse, così numerosa sarà la tua stirpe..” 'notte cara Nidia...
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