Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

domenica 5 agosto 2012

Per la morte della madre di L.G. di Andrea Zanzotto

Léon Bazile Perrault
attraversando un ruscello, in estate
Quando nella calura
nella selva di miele tutto giace
e tutti
il miele suggono del sonno
tu buona
perchè l'opera mite
che ogni tuo giorno fu, non tralasciavi?
Ahi prodiga
troppo di te, che ai sussurri agl'inganni
del rivo discendevi.
Perchè il mal cauto piede
allo specchio instancabile fidasti
al capriccioso gelo?
E non vista
ti saettava Diana, quando al varco
dell'acque, forse, altrove già toccavi -
e fu la riva donde non ha ritorno
sguardo agli sguardi, non il grido ai gridi
dei figli d'Eva.
Eternamente ora di pace
t'abbevera la grande estate, in coro
di cicale e di messi.
Che questa prece
ti sia soave come l'ombra estiva.
(Appendice)

2 commenti:

Rose ha detto...

Sembra che sia annegata.

Mi piacciono i due dell'immagine.

Buona serata, Francesca, e buona notte.

Francesca Vicedomini ha detto...

Caldo permettendo, buonanotte...