Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 23 gennaio 2013

Che fra le vostre palme di Marcel Proust

Federico Andreotti
Che fra le vostre palme chiuse il mio cuore lacrimi; il cielo scolorito 
lentamente appassisce. Il fiore dei vostri occhi, chiari come 
una quiete, sul mio cuore reclina incantate corolle.
Mi siano le vostre ginocchia giaciglio di pace. Mi vesta il vostro 
sguardo: e avrò caldo, la notte. E, magica vigilia, allontani il 
vostro alito tutto quello che è impuro, che è sarcasmo, che è 
offesa.
Neri il porto ed i campi; all’ironia del giorno segue consolatrice 
la notte lagrimosa; e la bruma dispersa sciogliendo di dolcezza,
per te si alzano in cuore fuochi di desideri.
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Laissez pleurer mon cœur entre vos mains fermées
Le ciel décoloré se fane lentement
La fleur de vos yeux clairs comme un apaisement
Abaisse sur mon cœur ses corolles charmées.
Que vos genoux me soient la couche pacifique,
Vêtu de vos regards, j’aurai chaud pour la nuit
Et votre souffle écartera veilleur magique
Tout ce qui souille et ce qui raille et ce qui nuit.
Le port, les champs sont noirs; après le jour moqueur
La consolante nuit vient de larmes trempée
Et fondant de douceur la brume dissipée
Les feux de ton désir s’allument dans mon cœur.
(Le intermittenze del cuore-Trad. di Franco Fortini)

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