Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

lunedì 5 maggio 2014

Quella sera di Maria Luisa Spaziani

Renè Magritte*The Beneficial Promise*1927
Quella sera, quel negro che vedemmo
in un night-club di Brooklyn e che diceva
io sono siciliano tra sghignazzi
di turchi e filippini, mi è fratello
stasera che un cobalto tenebroso
svegliano le lampare su dai fondi
del mare di Ganzirri. Quale storia,
quali fuggenti amori, quale persa
giovinezza quel negro salutava
nei suoi ricordi d'ubriaco? Un filo
tenue ma resistente lo legava
in quell'attimo a me, non lo sapevo
io tuttavia, e ancora nel futuro
d'allora si stagliavano non viste
le falene che adesso maggio accende
sulla striscia del Faro. Così avviene
di scoprire a ritroso questa vita
guardandoci alle spalle, e le Cassandre
soltanto ora salutiamo, e quelle
che tessevano al buio, indisturbate
dalla nostra incoscienza.
***
L'OCCHIO DEL CICLONE

4 commenti:

Francesca Vicedomini ha detto...

Ripeto: Non sarà risposto a nessun commento anonimo!
Inventatevi un nome non è poi così difficile..

Rose ha detto...

Mi colpiscono queste presenze femminili: nell'immagine della luna, nei versi finali della poesia (allusione alle Moire?)... mi sembrano molto significative.

C'è stato il sole e ne abbiamo gioito.

Buon marte.

Francesca Vicedomini ha detto...

Moire Orfei??? Noooscherzavo, mi è venuta così...

Rose ha detto...

Sì, quelle con la cofana come la Signorina Carlo! :)