Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

domenica 18 gennaio 2015

L'incontro di Katherine Mansfield

William Arthur Breakspeare
NOCTURNAL SEDUCTIONS
E cominciammo a parlare,
Guardandoci un attimo, imbarazzati e schivi.
Intristivo nelle lacrime crescenti,
Ma piangere non potevo; e ardevo
Prenderti per mano, se la mia
Non avesse tanto tremato.
La somma facesti quindi dei giorni
Che portavano a un altro convegno,
Benché ognuno sentisse nel cuore
Che appartato andava ormai per sempre.
Il suono d’una campana acuta infittì la stanza.
- Ascolta -, dissi. – Batte alta
Come un cavallo in galoppo sopra una deserta strada,
Né meno cruda d' un galoppo perso nella notte. -
La morsa delle tue braccia mi fece tacere,
Finché il rintocco travolse il battito dei nostri cuori.
- Non posso andare - scandì la tua voce,
- Quanto vive di me è qui in eterno -.
Così in disparte siamo andati.
Il mondo era mutato. La campana giunse sopìta,
E sempre più fioca divenne una minuta cosa.
Raggelata confidai all’oscurità: - Se si ferma devo morire -.
***
Trad: Gilberto Altichieri

1 commento:

Rose ha detto...

Un incontro dettato dal destino, immerso nei segnali del mondo. Il suono della campana è un battito del cuore e un rintocco che prelude alla fine.

Molto sensuale Brakespeare.

Lunedì, ovvero il riciccio. Buon lune.