Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 27 maggio 2015

La frangia dei capelli che ti vela di Eugenio Montale

Leighton
La frangia dei capelli che ti vela
la fronte puerile, tu distrarla
con la mano non devi. Anch'essa parla
di te, sulla mia strada è tutto il cielo,
la sola luce con le giade ch'ài
accerchiate sul polso, nel tumulto
del sonno la cortina che gl'indulti
tuoi distendono, l'ala onte tu vai,
trasmigratrice Artemide ed illesa,
tra le guerre dei nati-morti; e s'ora
d’aeree lanugini s'infiora
quel fondo, a marezzarlo sei tu, scesa
d'un balzo, e irrequieta la tua fronte
si confonde con l'alba, la nasconde.

4 commenti:

Rose ha detto...

Una ragazza più luminosa dell'alba.

Un Eugenio un pochino pomposino, stavolta.

Juliet ha detto...

Sì, è vero, inizia spedito e s'ingolfa poi nella "pomposaggine", magari solo per indispettire un pò, far lo smargiasso : )
Gli ultimi due versi mi aggradano assai.

Saluti, carissime donne.

Rose ha detto...

Che bella sorpresa, anche Juliet e Veronica a salutare Eugenio! Ciao, bellissime.
Francesca, semper fidelis.

Francesca Vicedomini ha detto...

Ecco, non mi toccate Eugenio, lo amo in maniera particolare, scherzo...ognuno può dire ciò che vuole, ma Eugenio non si tocca ohibò!