Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

venerdì 16 gennaio 2009

Tristezza della luna di Charles Baudelaire

Arthur Wardle*1901
Questa sera la luna sogna più languidamente;
come una bella donna, che su tanti cuscini,
con mano distratta e leggera carezza
prima d'addormentarsi il contorno dei seni,
e sul dorso lucido di molli valanghe
morente, si abbandona a lunghi smarrimenti,
girando gli occhi sulle visioni bianche
che salgono nell'azzurro come fiori in boccio.
Quando, nel suo languore ozioso,
ella lascia cadere su questa terra una lagrima furtiva,
un pio poeta, odiatore del sonno,
accoglie nel cavo della mano questa pallida lagrima
dai riflessi iridati come un frammento d'opale,
e la nasconde nel suo cuore agli sguardi del sole.

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