Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 16 gennaio 2013

Primizie del primo mese di Andrea Zanzotto

Franco Gentilini
Nevi appiattate là dietro: odore
     di vento complicato nel suo vuoto-spinto
afrore di lontananze là in basso
tossiche tanto da creparsi
in combustioni
di sprofondamenti- tamponamenti a catena;
accavallarsi di foie metalliche
e poi a notte la perfusione
che scaturì a stridere il suo nome
a un uccello maligno -
e poi ancora sole maligno di mille purezze
che ad ogni pulviscolo si declina
fischiando ruina
Ah meglio ingolfati là dietro
con le immemori nevi, in odore
     di santità elettroniche da bar,
     con aghi, pixel, pus, frustoli di stars
Fà che fin là non mi prenda di mira la vampa di zolfo
che a notte balzò dalla strozza
dell'acqua-acquana
     di Venezia pantegana.
(Gennaio '96 (variante)
- Canzonette ispide -

2 commenti:

Rose ha detto...

Ehhh... sempre difficile, ma leggerlo è un piacere.

Oggi velature nevose.

Buon sobino.

Francesca Vicedomini ha detto...

Sì costa un pò di fatica...buon soba, eravamo partiti con la neve, per fortuna si è calmata...