Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

giovedì 18 luglio 2013

Talora nell'arsura cittadina di Camillo Sbarbaro

Salvador Dalì*1924
Talora nell'arsura cittadina
un canto di cicala mi sorprende.
E subito ecco m'empie la visione
di campagne prostrate nella luce
e stupisco che ancora al mondo sian
alberi ed acque - le presenze buone
che bastavano un giorno a consolarmi....

Con questo stupor sciocco l'ubriaco
riceve in viso l'aria della notte.

Ma poichè sento l'anima aderire
ad ogni pietra della città sorda
com'albero con tutte le radici,
sorrido a me smarritamente e come
in uno sforzo d'ali i gomiti alzo....

4 commenti:

Rose ha detto...

Hai reso l'idea del caldo, Francesca: complimenti per Barbaro (che belle, le aniime degli alberi) e per la donna in verde così ben abbinati.

Oggi minacciava temporali, ma non è accaduto nulla e ora è solo un po' ventoso.

Buon venerino!

Francesca Vicedomini ha detto...

Buon w.e. a tutti

Rose ha detto...

Ho scritto Barbaro... sono un'idiota. :(

Francesca Vicedomini ha detto...

non me n'ero accorta, figurati, le lettere scivolano via dai tasti!