Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

lunedì 29 luglio 2013

Versi d'un giorno lungo di Alfonso Gatto

Turner
Aliterà sul lungofiume il verde
stormire dell'estate, ad archi il cielo
correrà vasto come la campagna,
di là dal soffio che respira ai calmi
mattoni il giorno è lungo, trema d'erba.

Questa serenità che lascia raro
il cielo e aperto di clamore oscilla
nella luce degli alberi, nel sole
teso dai muri in polvere che l'ocra
stinse nel rosa dei ricordi. Dopo,
quando il tuo viso sgronderà dal braccio,
dal lungo sonno che moveva i tigli
nel verde paradiso, sarà sera,
una sera contenta della terra.
*********
(ARIE E RICORDI*1940-1941)

3 commenti:

Rose ha detto...

Sempre gradito, Alfonso Gatto. Discreto, ha il fascino delle cose poco appariscenti, che si fanno scoprire solo dopo ripetuti sguardi-

Bella la fanciulla con il vaso cinese... sembra cerchi qualcosa al suo interno.

Caldo, ma leggermente più sopportabile: se penso che a maggio scrivevamo "piove" sei volte su sei! :D

Francesca Vicedomini ha detto...

Un vaso cinese, e io l'avevo preso per una lampada di carta, di quelle che la sera si usavano nei giardini....maggio era maggio...

Rose ha detto...

Francesca, davvero non so che dire... va bene anche la lampada di carta, per me, perché non so cosa sia, a questo punto, la cosa azzurra globosa, solo che vedendola ho pensato a un vaso cinese... :S