Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

sabato 31 maggio 2014

Maggio di Giorgio Caproni

J. Baylor Roberts*1937
Al bel tempo di maggio le serate
si fanno lunghe; e all’odore del fieno
che la strada, dal fondo, scalda in pieno
lume di luna, le allegre cantate
dall’osterie lontane, e le risate
dei giovani in amore, ad un sereno
spazio aprono porte e petto. Ameno
mese di maggio! E come alle folate
calde dall’erba risollevi i prati
ilari di chiarore, alle briose
tue arie, sopra i volti illuminati
a nuovo, una speranza di grandiose
notti più umane scalda i delicati
occhi, ed il sangue, alle giovani spose.

4 commenti:

Juliet ha detto...

Grandiosi notte più umane..a legger questi versi, la lusinga del paradiso impallidisce
maggio, ora che te ne sei andato, sì che ci mancherai
Buona notte primigenia, graziose donne..

Rose ha detto...

Salutiamo maggio e le giovani spose ardenti di Caproni.
Mi ha ricordato il maggio di Leopardi, ma lo spirito è diverso.

Buon giugno, buona domenica.

Francesca Vicedomini ha detto...

Graziose donne, buon festoso lunedì...grazie per esserci!

Rose ha detto...

Ma grazie a te! :)