Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

venerdì 15 marzo 2013

Clemenze di Luigi Fallacara

Frederick Leighton*Golden hours
Giovino ai bianchi fiori,
ai primi, lungo un ramo senza verde
negli orti neri di terra bagnata,
le tue clemenze disattente, o marzo.

Si stanca il vento gelido,
si dirada la nuvola,
impensati fiati teneri
si volgono intorno.
E il dolce sole della nostra vita
è sopra il muro umido e annerito.

Guarda l'inclinazione
dell'anima, il mansueto
vuoto del nostro tempo.
Lume dorato e caro
disteso dentro l'aria, sui capelli
e sicure, tra specchi
d'acqua, al quieto raggio.

Mi persuado a vivere
nelle improvvide collocazioni
di sì vaga bellezza, stabilita
sui paesi pei loro riposi.

Così mi vien donata la tristezza,
leggera come la piuma dell'ombra
che il ramo appena sente
sotto di sè sospesa.

Prima che a terra convinta s'adagi,
ecco, il vento risorge, il raggio s'alza,
dora appena una nuvola, si chiude
lassù; senza memoria
di noi, trascorre su nuova tempesta.

2 commenti:

Rose ha detto...

Bellissimo il ragazzo del dipinto.

Cerco di stare dietro a questa legislatura... mah.

Un abbraccio da un freddo venerdì.

Francesca Vicedomini ha detto...

Un nuovo "vecchio" poeta che ho trovato...buon freddo sabo!!!