Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

lunedì 11 marzo 2013

Èspero di Pietro Mastri

Alfons Mucha*Luna, stelle, stella polare*1902
Nella sera, d'un verde viola
così tenero come a marzo
le mammolette, una scheggia di quarzo
è comparsa, lucente; ed è sola.

Èspero! Oh stella deserta
la più bella di tutte, che adduci
le prime ombre come le prime luci
su per la medesima erta;

più bella or che, sul tuo sentiero
d'ombra, ti segue il presagio divino
d'infinite altre stelle in cammino...
e par che il tuo nome sia: !

Come ardi!... A chi vai messaggera?...
Si gonfia il mio cuor, come il mare
tenebroso al primo albeggiare
del novilunio di primavera.

Come ardi!... Dov'è la riviera
di luce, onde muovi pe 'l terso
cristallo dell'universo,
goccia che anela alla fonte primiera?

Come ardi, tremante e leggera!...
Tutto il Creato è dunque speranza?
Ti guardo. Non v'è più distanza
fra 'l cuor dell'uomo e l'immensa tua sfera.
Gli dici: " E tu spera!"

(La via delle stelle)

4 commenti:

Rose ha detto...

Non so se sia partito il commento: all'invio, dava "service unavailable, error 503".

Chiedevo se la poesia finisse o meno con "Gli dice".

Di nuovo, buon martedì.

Nidia ha detto...

fiori e stelle, natura consolatrice e gravida di bellezza

Francesca Vicedomini ha detto...

Potrei chiamarlo Refuso, ma meglio colpo da rimbambimento! Non me ne sono proprio accorta, apposta giovedì ho l'oculista per i nuovi occhiali. Sorry!
Grazie Nidia anche a te cara!

Rose ha detto...

Non preoccuparti, Francesca, succede a tutti.
Adesso è chiaro anche il gioco di parole con "Espero"!

:)