Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

venerdì 21 novembre 2008

Alla principessa Roukhine di Paul Verlaine

Fernand Khnopff
È una brutta di Boucher
senza cipria nella capigliatura,
follemente bionda e l'andatura
venusta da far tutti uscir di senno.
Ma fra tutti soltanto mia la credo,
quella criniera coperta di baci,
quella cascatella di brace
che mi dà fuoco da capo a piedi.
E mio è, molto di più ancora,
simile a una cinta fiammeggiante
che circonda la porta santa,
l'almo, il divino vello d'oro!
E chi potrebbe descrivere quel corpo
se non io, suo cantore e sacerdote,
e suo umile schiavo e suo padrone
pronto a dannarsi senza rimorso,
il caro corpo raro, armonioso,
soave, bianco come una rosa
bianca, bianco di latte puro, e rosa
come un giglio sotto un cielo acceso?
Cosce belle, seni salienti,
il dorso, le reni, il ventre, una festa
per gli occhi e per le mani sempre in cerca
e per la bocca e per tutti i sensi?
Piccola, andiamo a vedere se il tuo letto
ha ancora sotto la rossa cortina
il magico guanciale che cammina
e le folli coperte. Oh, al tuo letto!

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