Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 5 novembre 2008

Il monte e il fiume di Pablo Neruda

Twachtman Nella mia patria c'è un monte.
Nella mia patria c'è un fiume.
Vieni con me.
La notte sale sul monte.
La fame scende al fiume.
Vieni con me.
Chi sono quelli che soffrono?
Non lo so, ma mi appartengono.
Vieni con me.
Non lo so, ma mi chiamano
e mi dicono:Soffriamo.
Vieni con me.
E mi dicono.
Il tuo popolo,
il tuo popolo sventurato,
tra il monte e il fiume,
con fame e con sofferenze,
non vuole lottare solo,
ti sta aspettando, amico.
Oh tu, donna che amo,
piccola, chicco rosso
di grano,
sarà dura la lotta,
la vita sarà dura,
ma tu verrai con me.

2 commenti:

la pizia ha detto...

cara francesca, che dono gradito! nn ricordo se te l'ho già confessato, ma io ho una passione sconfinata per Neruda...ti ruberò anche questa! un abbraccio dal cuore
la pizia www.pensieroconcavo.blogspot.com

Francesca Vicedomini ha detto...

Sai cara anch'io sono una devota di Neruda! Come non condividere le sue poesie, e devo dire che nel blog ne ho messe parecchie!