Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 26 novembre 2008

Mai e poi mai di Pablo Neruda

Gerda/Kirchner A notte fonda, all'alba
Mai e poi mai, sempre e poi sempre
ti amerò. Ecco cosa le cantava.
Il cuore freddo di lei gli si mostrava
Vorrei che amassi me soltanto.
Lui le diceva che era pazzo di lei
e che lei era un po' troppo ragionevole per lui
Mai e poi mai, sempre e poi sempre
a giorno fatto e notte fonda.
Certo, se dico che t'amo
T'amo da morire
e un po' anche per viverne.
E non voglio dire che non amo che te
Che non mi piace andarmene
andarmene per tornare
che non mi piace ridere
e che alle tue tenere lacrime
non preferisco il tuo sorriso.
Ama me soltanto, dice lei
o sennò non conta niente.
Cerca di capire
Capire non m'importa
Hai ragione, non si tratta di capire
Si tratta di sapere.
Non voglio sapere niente
Hai ragione, non si tratta di sapere
Si tratta di vivere, di essere, di esistere
Guarda che non esiste
io voglio che tu mi ami
e che ami soltanto me
Ma voglio che altre ti amino
e che tu ti neghi loro
a causa mia.
Terribilmente avida
è colpa mia se son fatta così.
Va beh, dice lui, e se ne va.
Mai e poi mai all'alba
In piena notte sempre e poi sempre
Non vale la pena di tornare....
Lei gli ha buttato le valigie dalla finestra
e lui è in strada
solo con le valigie.
Eccomi qui solo come un cane sotto la pioggia
Poi si accorge che non piove.
Peccato, è meno bello.
In fin dei conti non si può avere tutte
le sere una tempesta di neve
e lo scenario non sempre è
drammatico come si vorrebbe.
L'uomo lascia cadere le valigie
le camicie, il rasoio elettrico
le boccette e le mani nelle tasche
il bavero del soprabito sollevato...
S'infila nella nebbia
ma non c'è nebbia
ma l'uomo pensa
Lascio i bagagli e m'infilo nella nebbia.
Allora c'è nebbia
e pensa al suo grande amore
e fa vibrare i violini del ricordo
e affretta il passo perchè fa freddo
e passa un ponte e torna sui suoi passi
e passa un altro ponte
e non sa perchè.
Uomini e donne escono da un cinema
dove dietro un cartellone c'è un sacerdote
E la folla se ne va e la luce si spegne
Il prete resta.
Che starà combinando quel prete dietro
il cartellone?
Appena l'uomo lo guarda il prete sparisce
ma di quando in quando fa capolino
come il frate della cassetta
dei più rudimentali barometri
Una testa piatta e livida
come una luna malata
come un vecchissimo bianco d'uovo
su un piatto bisunto.
E poi in fin dei conti cosa può importarmi
quel cinema potrebbe essere
il locale notturno di quel prete
Ma il prete lancia un urlo
come una donnicciola che venga sgozzata
come un barboncino che ha le cuoia
nelle nebbie di Londra
in piena Parigi di notte
l'uomo scappa
Mai e poi mai, sempre e poi sempre
Inseguito dal suo grande amore......

2 commenti:

Unknown ha detto...

ciao sono Michele di http://pianetatempolibero.blogspot.com/ mi sono appena iscritto tra quelli che seguono il tuo blog
vai a vedere il mio se ti piace ricambia
Buona serata

Francesca Vicedomini ha detto...

Vengo a trovarti.Ciao