Non ha il cielo un segreto che ti culmini,
le tue risa s'iridano al vetro
le tue risa s'iridano al vetro
della sera dolcissima di fulmini. 
Al cielo sale nel tuo gesto effìmero 
la riga d'un diamante, lo smeriglio 
ricalcola all'assenza una giunchiglia 
morta nel sonno e al tenero fermaglio 
del tuo dolore che non si può chiudere 
geleranno dagli astri luci blu, 
luci sorte alla piega delle labbra 
che rimormorano arse cielo al cielo.
Dove un rapido greto si distrugge,
Dove un rapido greto si distrugge,
dove odorano (al tuo braccio?) 
gaggie, segreto faccio 
mia la tua pena che non ti raggiunge.

 
 
 
 
 

 
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