Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

lunedì 3 novembre 2008

Rue de Seine di Jacques Prevert

Cardwell-Higgins/1934 Rue de Seine: le dieci e mezza
di sera
là, sull'angolo, c'è un uomo
che barcolla... è un giovane
ha un cappello
un impermeabile
una donna lo scuote...lo scuote
gli parla
lui scuote la testa
con quel cappello tutto storto
mentre il cappello di lei sta per cadere indietro...
certo son ben pallidi tutti e due
e l'uomo ha una gran voglia di scappare...
di sparire nel nulla... morire...
ma la donna ha una furiosa voglia di vivere
e la sua voce
voce che bisbiglia
non si può fare a meno di sentirla
è un lamento...un ordine...un grido...
talmente avida quella voce...
è triste, viva...
un neonato malato che batte i denti su una tomba
in un cimitero, d'inverno...
un uomo le dita schiacciate nella portiera e grida...
una canzone
una frase
sempre la stessa
una frase
ripetuta...senza sosta
senza risposta...lui l'osserva e i suoi occhi
girano, ruotano, fa certi gesti
con le braccia, annaspa
come un affogato
e quella frase torna
a Rue de Seine all'angolo
la donna continua
instancabile...continua a domandare inquieta
una ferita che non guarisce
Pierre dimmi la verità
Pierre dimmi la verità
voglio sapere... sapere tutto
dimmi la verità
le cade il cappello...
Pierre
voglio sapere tutto
dimmi la verità
domanda stupida e grandiosa
Pierre non sa cosa rispondere
è perduto
l'uomo il cui nome è Pierre
ha sulle labbra un sorriso che vorrebbe tenero
e ripete...Insomma calmati... sei pazza
ma non sa quanto è vero
non vede, non s'accorge
che un sorriso storpia la sua bocca
soffoca
il mondo intero gli si adagia sopra
lo soffoca
è prigioniero
intrappolato dalle sue promesse...
e gli si chiedono i conti...
lì davanti...una calcolatrice
o una macchina per scrivere lettere d'amore
una macchina per soffrire
lo afferra
si aggrappa a lui
Pierre dimmi la verità.

2 commenti:

la pizia ha detto...

cara francesca, da sempre ho una passione per Prévert, la poesia che adoro è "L'annegato". Credo che ti ruberò rue de seina per il mio blog, l'ho adorata da subito. Hai una sensibilità poetica assai affine alla mia!
la pizia www.pensieroconcavo.blogspot.com

Francesca Vicedomini ha detto...

Ruba...ruba pure, l'ho rubata anch'io a Prevert!