vengo a queste tue misere esequie, fratello, 
per donarti l'ultima offerta che si deve ai morti
e invano parlare alle tue ceneri mute: 
ora che la sorte a me ti ha strappato, 
così crudelmente strappato, fratello infelice. 
Pure, amaro dono per un rito estremo, 
nell'uso antico dei padri accogli l'offerta
che ora ti affido: così intrisa del mio pianto. 
E in eterno riposa, fratello mio, addio. 

 
 
 
 
 

 
1 commento:
cara francesca, mi sovviene il sonetto - credo si trattasse di un sonetto, corregimi se sbaglio - di Foscolo "In morte del fratelo Giovanni"... Nn conoscevo "Di mare in mare", cara, soprattutto, ai tanatologi, immagino...
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