Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

lunedì 8 marzo 2010

Sono una donna pericolosa di Joan Cavanagh

Hypatia/Charles William Mitchell
Sono una donna pericolosa
Non porto bombe né bambini in grembo
Non porto fiori né miscugli incendiari
Porto scompiglio nella tua ragione, nelle tue teorie, nel tuo realismo
Perché non giacerò nelle tue trincee
Né scaverò trincee per te
Né mi unirò alla tua lotta armata
Per trincee più belle e più grandi
Non camminerò con te né per te
Non vivrò con te, né morirò per te
Ma neppure cercherò di negarti
Il tuo diritto a vivere e a morire
Non dividerò con te neppure un centimetro di questa terra
Finché tu sei maledettamente proteso verso la distruzione
Ma neppure negherò che siamo fatti della stessa terra
Nati dalla stessa Madre
Non ti permetterò di levigare la mia vita alla tua
Ma ti dirò che le nostre vite sono legate insieme
E esigerò che tu viva per comprendere
Questa cosa importante
Che sono una donna pericolosa
Perché devi sapere, signore, che
Sono una donna pericolosa
Perché non tacerò niente di tutto questo
Non colluderò per te
Non avrò fiducia in te né ti disprezzerò
Sono pericolosa perché non rinuncerò, non tacerò
Né mi adatterò alla tua versione della realtà
Tu hai congiurato per svendere la mia vita
E io sono molto pericolosa
Perché non potrò perdonare né dimenticare
Né mai congiungerò per svendere la tua in cambio.
(Trad. di Maddalena Crippa)

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