Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 21 dicembre 2011

L'odore dell'inverno di Anton Cechov

Edgar Maxence*The snow queen
Il tempo dapprincipio fu bello,
calmo. Schiamazzavano i
tordi, e nelle paludi qualcosa di vivo
faceva un brusio, come se
soffiasse in una bottiglia vuota.
Passò a volo una beccaccia e
nell'aria con allegri rimbombi.
Ma quando nel bosco si fece
buio e soffiò da oriente un vento
freddo e penetrante, tutto tacque.
Sulle pozzanghere si allungarono
degli aghetti di ghiaccio.
Il bosco divenne squallido, solitario.
Si sentì l'odore dell'inverno.

7 commenti:

Rose ha detto...

Che signora, Her Majesty! :)

A due passi dal Solstizio e dalla più lunga notte d'inverno, ne annusiamo l'odore incuriositi dalle parole di Cechov.

Buona notte.

Francesca Vicedomini ha detto...

..e la notte più lunga è arrivata...
buona lunga notte!

GianFranco ha detto...

le faccio i miei complimenti per il suo blog, un viaggio interessante nella poesia e nella pittura.
Auguri veramente sinceri di buon anno nuovo

Lara ha detto...

La notte più lunga e le parole di Cechov.
Quale rifugio migliore?
Grazie e tanti auguri!
Lara

Francesca Vicedomini ha detto...

Grazie Gianfranco, ricambio!
E ti (posso?)spero sempre tra gli amici!

Francesca Vicedomini ha detto...

Auguri Lara, che il 2012 ti sia propizio!

Francesca Vicedomini ha detto...

A te Veronica giunga il mio abbraccio, a te e all'ombra che sempre ti segue e protegge!
Avrò poi modo di fare gli auguri a tutti!!!