Vilhelm Kyhn*Vinterland |
(E' un puro autosufficiente luogo letterario
è una purezza che non chiede avalli
è un avallo ad un acme dello stesso richiedere
E' dèi/in avvento/in fuga/in disguido/
in eterno ritorno al nido)
Tutti gli dèi del 31 gennaio
si sono qui in un attimo affollati
qui nelle estreme
luci, strascichi, forze del 31 gennaio -
gli dèi e ciò che è ostile agli dèi
Noi non-dèi c'intagliamo
a questi diktat leggi ed eserciti
di beltà invincibilmente candide
attonite a sè
da se stesse distratte
traenti doni di inenarrabilità nel narrare
tutta la loro ridesta
fragranza doglia e voglia di sera-festa
A tutti gli dèi del 31 di questo 31:
alligna un gesto unanime
da essi inseparabile,
scatti/scarti/fronti
assestamenti in monti ∟-/_/°
per un eternità che si chiama
a shock a sbalzi, peso nitido, brama
lustro e violenza del 31 gennaio
Dall'apice del 31, di gennaio, festa-sera
mi lascio vendere, macellare, distribuire
mi lascio, glorioso, scaltro, rinascere
mi lascio singolmente, ciecamente, altrimenti,
deflettere, ripensare, ritrattare
TUTTO SI APRE A SBARAGLIO di luci-lotte
rupi di glacialità si varano da sè esaltate:
ovunque, senza riparo, senza stasi-tregua
dolcissima durissima voluttà epifanica
emarginante - corri corri - o già essa è margine
con noi marginali non magnanimi distimici tipi,
ma forse, un poco,
soffiati in infilate nivali di fati.
Nota
31 gennaio: ultimo dei "giorni della merla" e vetta dell'inverno.
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SOVRIMPRESSIONI