Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

sabato 11 gennaio 2014

Alba di Giorgio Caproni

Aleksandr Murashko*Cafè*1902
Amore mio, nei vapori d'un bar
all'alba, amore mio che inverno
lungo e che brivido attenderti ! Qua
dove il marmo nel sangue è gelo, e sa
di rifresco anche l'occhio, ora nell'ermo
rumore oltre la brina io quale tram
odo, che apre e richiude in eterno
le deserte sue porte? ... Amore, io ho fermo
il polso: e se il bicchiere entro il fragore
sottile ha un tremitìo tra i denti, è forse
di tali ruote un'eco. Ma tu, amore,
non dirmi, ora che in vece tua già il sole
sgorga, non dirmi che da quelle porte
qui, col tuo passo, già attendo la morte!

3 commenti:

Rose ha detto...

Belle, le donne in rosse nel caffè: chissà se Giorgio è dietro, tra gli uomini seduti a tavolino.
E chissà se si sono aperte le porte del tram, e se finalmente è scesa lei!

Buena fiesta.

Francesca Vicedomini ha detto...

Immersi nella nebbia, fitta come il cotone...

Rose ha detto...

Anche qui nebbia... non ci vediamo più!