Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 27 marzo 2013

La Passione di Alessandro Manzoni

Paolo Uccello*1440
O tementi dell'ira ventura,
Cheti e gravi oggi al tempio moviamo, 
Come gente che pensi a sventura, 
Che improvviso s'intese annunziar. 
Non s'aspetti di squilla il richiamo; 
Nol concede il mestissimo rito: 
Qual di donna che piange il marito, 
E la veste del vedovo altar. 
Cessan gl'inni e i misteri beati, 
Tra cui scende, per mistica via, 
Sotto l'ombra de' pani mutati, 
L'ostia viva di pace e d'amor. 
S'ode un carme: l'intento Isaia 
Proferì questo sacro lamento, 
In quel dì che un divino spavento 
Gli affannava il fatidico cor. 
Di chi parli, o Veggente di Giuda? 
Chi è costui che, davanti all'Eterno 
Spunterà come tallo da nuda 
Terra, lunge da fonte vital? 
Questo fiacco pasciuto di scherno, 
Che la faccia si copre d'un velo, 
Come fosse un percosso dal cielo, 
Il novissimo d'ogni mortal? 
Egli è il Giusto, che i vili han trafitto, 
Ma tacente, ma senza tenzone; 
Egli è il Giusto; e di tutti il delitto 
Il Signor sul suo capo versò. 
Egli è il santo, il predetto Sansone 
Che morendo francheggia Israele; 
Che volente alla sposa infedele 
La fortissima chioma lasciò. 
Quei che siede sui cerchi divini, 
E d'Adamo si fece figliolo; 
Né sdegnò coi fratelli tapini 
Il funesto retaggio partir: 
Volle l'onte, e nell'anima il duolo, 
E l'angosce di morte sentire, 
E il terror che seconda il fallire, 
Ei che mai non conobbe il fallir. 
La repulsa al suo prego sommesso, 
L'abbandono del Padre sostenne: 
Oh spavento! l'orribile amplesso 
D'un amico spergiuro soffrì. 
Ma simìle quell'alma divenne 
Alla notte dell'uomo omicida: 
Di quel Sangue sol ode le grida, 
E s'accorge che Sangue tradì. 
Oh spavento! lo stuol de' beffardi 
Baldo insulta a quel volto divino, 
Ove intender non osan gli sguardi 
Gl'incolpabili figli del ciel. 
Come l'ebbro desidera il vino, 
Nell'offese quell'odio s'irrita; 
E al maggior dei delitti gl'incita 
Del delitto la gioia crudel. 
Ma chi fosse quel tacito reo, 
Che davanti al suo seggio profano 
Strascinava il protervo Giudeo, 
Come vittima innanzi a l'altar, 
Non lo seppe il superbo Romano; 
Ma fe' stima il deliro potente, 
Che giovasse col sangue innocente 
La sua vil sicurtade comprar. 
Su nel cielo in sua doglia raccolto 
Giunse il suono d'un prego esecrato: 
I Celesti copersero il volto: 
Disse Iddio: Qual chiedete sarà. 
E quel Sangue dai padri imprecato 
Sulla misera prole ancor cade, 
Che, mutata d'etade in etade, 
Scosso ancor dal suo capo non l'ha. 
Ecco appena sul letto nefando 
Quell'Afflitto depose la fronte, 
E un altissimo grido levando, 
Il supremo sospiro mandò: 
Gli uccisori esultanti sul monte 
Di Dio l'ira già grande minaccia, 
Già dall'ardue vedette s'affaccia, 
Quasi accenni: Tra poco verrò 
O gran Padre! per Lui che s'immola, 
Cessi alfine quell'ira tremenda; 
E de' ciechi l'insana parola 
Volgi in meglio, pietoso Signor. 
Sì, quel Sangue sovr'essi discenda; 
Ma sia pioggia di mite lavacro: 
Tutti errammo; di tutti quel sacro- 
santo Sangue cancelli l'error.
E tu, Madre, che immota vedesti 
Un tal Figlio morir sulla croce, 
Per noi prega, o regina de' mesti, 
Che il possiamo in sua gloria veder; 
Che i dolori, onde il secolo atroce 
Fa de' boni più tristo l'esiglio, 
Misti al santo patir del tuo Figlio, 
Ci sian pegno d'eterno goder.
(Il sacro e il vero)

3 commenti:

Rose ha detto...

Oddio, sembra "S'ode a destra uno squillo di tromba": possibile che da letterato qual era Manzoni non abbia scelto una metrica più consona all'argomento?
In compenso, incanta Paolo Uccello.

Sempre freddo, ma oggi sol (poi la, si ecc.)!

Un abbraccio in attesa del soba.

Francesca Vicedomini ha detto...

Ho sempre trovato il poeta Manzoni in veste religiosa, molto legnoso e anche falso. Ma è mia opinione non voglio provocare i veri esperti manzoniani. Buon ggiuvvedì Santo!!!

Rose ha detto...

Meglio gli sposini sfortunati, infatti: non ci si crede, ma Don Lisander lì dimostra anche senso dell'umorismo. Forse si sentiva più libero, non doveva stare attento alle rime, l'argomento gli confaceva di più. 'Ste odi pompose invece... ma mi fermo anch'io. ;)