di trovarmi davanti a un luminoso prodigio,
quale fu narrato un tempo dal grande Iddio 
che in pioggia scese, e sbarre infranse, e sopra Danac cadde; 
o pauroso, come quando Semele, ammalata d'amore
e desiderio inappagato, chiese di vedere
il chiaro corpo dell'Iddio, e la fiamma 
ghermì le bianche membra e la distrusse. 
Con tali fantasie al santo luogo volsi il cammino,
e gli occhi attoniti ora fisso e il cuore sopra
questo supremo mistero d'Amore: un'esangue 
fanciulla inginocchiata, ignara di terrene passioni,
un angelo che tiene in mano un giglio, 
e sopra entrambi le ali spiegate della colomba.
 
 
 
 
 

 
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