Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

giovedì 29 dicembre 2011

Canzone di John Keats

Caspar David Friedrich
I
Nella notte cupa di dicembre
Tanto felice albero felice
Coi rami che non ricordano
La loro verde felicità:
Il vento non può dissolverli
Sibilando bianco tra loro,
Nè le fredde sgelate trattengono
I germogli di primavera.
II
Nella notte cupa di dicembre
Tanto felice felice ruscello
Per le acque che non ricordano
Lo sguardo caldo del sole
E nell'oblio trattengono
Tormenti di cristallo
Dolci senza lamenti
Al tempo ghiacciato.
III
Oh, fosse così per tanti
Ragazzi e dolci amanti!
Ve n'è mai stato uno
Che non ha pianto al passato?
Percepire il mutamento, sentirlo,
Sapere che nessuno può sanarlo,
Che i sensi non possono indurirlo.
Questo mai è stato detto in poesia.
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SONG
I
In drear-nighted December,
Too happy, happy tree,
Thy branches ne'er remember
Their green felicity:
The north cannot undo them
With a sleety whistle through them;
Nor frozen thawings glue them
 From budding at the prime.
II
In drear-nighted December,
Too happy, happy brook,
Thy bubblings ne'er remember
Apollo's summer look;
But with a sweet forgetting,
They stay their crystal fretting,
Never, never petting
About the frozen time.
III
Ah! would 'twere so with many
A gentle girl and boy!
But were there ever any
Writhed not at passed joy?
To know the change and feel it,
When there is none to heal it,
Nor numbed sense to steel it,
Was never said in rhyme.

4 commenti:

Rose ha detto...

Sempre gradite, le Canzoni di Keats.

Buona serata, buon venerdì.

Francesca Vicedomini ha detto...

Buon prossimo venerdì....

Gianrico Gualtieri ha detto...

Anche se il mondo si muta,

rapido, come forma di nuvola,

ogni cosa compiuta ricade

in grembo all’antica.

Ma sovra al mutar e ai cammini,

più dispiegato e più libero,

rimane il tuo canto,

o Dio sacro della cetra.

Ignoti ci sono i dolori,

e oscuro rimane l’amore;

che sia che ci sospinge alla morte

è nelle tenebre avvolto.

Solo il canto, qui sulla terra,

consacra e onora.

R. M. Rilke, Sonetti a Orfeo

Francesca Vicedomini ha detto...

Sono molto belli i Sonetti a Orfeo di Rilke, grazie Gianrico e un abbraccio di tante cose belle!