Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

giovedì 4 dicembre 2008

Nascita di Cristo di Federico Garcia Lorca

Jacob Jordaens
Un pastore vuole la tetta per la neve che ondula
bianchi cani stesi tra sorde lanterne.
Il Cristo di fango ha diviso le dita
tra gli eterni fili del legno rotto.
Ora vengono le formiche e i piedi intirizziti!
Due fili di sangue rompono il cielo duro.
I ventri del demonio risuonano nelle valli
colpi e risonanze di carne di mollusco.
Lupi e rospi cantano nelle verdi pire
coronate da vivi formicai dell'alba.
La luna ha un sonno di grandi ventagli
e il toro sogna un toro di buchi e acqua.
Il bimbo piange e osserva con un tre in fronte.
San Giuseppe vede nel fieno tre spine di bronzo.
I panni esalano un rumore di deserto
con chitarre senza corde e voci decapitate.
La neve di Manhattan spinge gli annunci
e dona pura grazia alle false ogive.
Sacerdoti idioti e cherubini di piuma
vanno dietro Lutero sugli alti cantonali.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La,
lungo le vie dell'Oriente
si snoda
la carovana perduta
della mia anima

Gujil

Francesca Vicedomini ha detto...

Molto belli questi versi.