Boris Dmitrievich Grigoriev/Anna Grilikhes/1917 |
dissi: - Domani tornerò, domani
vi rivedrò. - E siamo ancor lontani,
Anna, e tu credi che non sia sincero
il mio vóto! Oh, perdonami. Io mi sento
morire. È questa, è questa oggi la sola
verità. Non so dirti altra parola
che questa. Cade ogni proponimento,
mi lascia ogni speranza. Tutto è vano.
Io non vedrò fiorire il bianco spino
lungo le siepi né pe’ solchi il lino
cerulo né tremante alzarsi il grano;
e non la madre, e non su quello smorto
viso, su quell’estenuato viso
un po’ di sole; e non il suo sorriso;
e non su que’ rosai bianchi dell’orto
le sue mani più pure delle rose
nuove... E le coglierebbe ella, le nuove
rose, è vero?, a fiorir la stanza dove
io comporrei canzoni maliose
per consolare il suo dolente cuore;
e cadere vedrei come ad un lieve
fiato le foglie miti come neve
su la pagina, al suo pensier d’amore;
ed ella non si stancherebbe mai
di guardarmi, e il suo sguardo su la fronte
io sentirei, e sentirei la fronte
divenir pura come non fu mai...
Aspettami, ti prego! Io dissi, è vero,
dissi: - Domani tornerò, domani
vi rivedrò. - E siamo ancor lontani.
Ma aspettami, Anna, aspettami. Dispero
io forse? Credi tu che io sia perduto?
Ma non vedi, non vedi tu che io sogno
la mia casa? Non vedi tu che io sogno
i tuoi rosai? Quando sarò venuto,
oh allora... - Aspettami, Anna. E dille, dille
che m’aspetti. Vedrai che questa volta
non rimarrà delusa. Questa volta,
oh per la luce de le sue pupille
tènere, io non avrò promesso in vano.
Questa volta, fiorire il bianco spino
lungo le siepi e lungo i solchi il lino
cerulo, e a poco a poco alzarsi il grano,
e lei che a poco a poco si colora
di salute, e noi due stare a’ suoi piedi,
e il suo sorriso... - Ma tu non mi credi,
Anna? Quando sarò venuto, oh allora...
(Poema paradisiaco)
11 commenti:
Quanto è bravo D'Annunzio con le parole..
Buona domenica di tiepido sole Francesca :)
Difficile è aver fede, difficile è tener fede.
Ci trovo uno struggimento che mi rende D'Annunzio meno antipatico.
Mi pare anche che stavolta sia meno arzigogolato.
Sta per cominciare una settimana. I soliti buoni auspici!
I latin lovers, i donnaioli, i traditori, hanno sempre bisogno di belle parole e di un amore ideale per cammuffare i loro tradimenti e legittimare la loro meschinità.
E ti fanno un milione di serenate musical poetiche, ma il loro nomadismo sessuale in realtà uccide l'Amore. Allora hanno bisogno di farlo vivere idealmente, nel sogno, per autocompiacersi della propria intelligenza cioé del proprio ego. Ma la loro intelligenza non é intelligente ed il loro sogno non é sognante: questi uomini in realtà non sanno cos'é l'Amore. Peccato!
Saluti
Pienamente d'accordo con Asia. Poi però, per fortuna, gli uomini non sono tutti uguali ed esiste anche un'ispirazione di chi aspetta l'eletta con la quale e per la quale l'ideale sentito in fondo all'anima diverrà una realtà. La differenza, credo, è nel rispetto e nell'atteggiamento più verecondo di fronte alla donna e alla sua e nostra sensualità. Senza senso della sacralità non vi è amore per quanto mi riguarda.
Che meravigliosi commenti, come farei senza di Voi???
A Viola, Veronica,Ardea, Rose, Asia e tutti gli altri un buon lunedì (spero meno depresso del solito...)
@veronica
Non sei la sola. Ho incontrato un essere simile a quello che ti fa soffrire.
Non un donnaiolo, ma un narcisista, uno che rientrerebbe tranquillamente in qualche quadro seriamente patologico. Con la differenza che non aveva nemmeno letto nulla di particolarmente significativo sulle donne. ;)
Il guaio è che certi bastardi sono inguaribili e vanno avanti sistematicamente a far male anche a quelli che li amano.
Sono malati, ma non lo sanno.
E, come dice asia, sono maestri nell'incantare il prossimo.
Me ne sono innamorata perché, ahimé, innamorarsi non è mai il risultato di un calcolo razionale. Come fosse realmente, sotto il suo amabile sorriso, l'ho capito troppo tardi.
Ma mi sono salvata dal peggio - la ragione in questo caso mi è stata alleata: compatisco quelle che mi sono seguite e che mi seguiranno.
Un abbraccio a te e a Ulisse.
Quando la vita non rende cinici, lascia immaturi. È difficile risvegliarsi all'impegno e alla responsabilità, anche solo rispetto a se stessi, ai propri ideali e alle proprie aspirazioni...
Io non vorrei che voi mi odiaste, ma in questi bellissimi versi vedo il ritratto di mio marito. Ci siamo messi insieme praticamente sui banchi di scuola e 40 anni dopo siamo ancora qui ad amarci...mi è davvero andata bene lo ammetto.
E auguro anche a voi un rapporto magico come questo. Non è che ci sono sempre e solo brutte esperienze.
Vi voglio bene.
Io non so più se vorrei un uomo.
So vivere con la mia imperfezione, so amare quelli che mi circondano, e riesco a pregare anche per i miei nemici, anche se chiedermi di amarli è ancora troppo.
Non è più un uomo che incarna i miei desideri: l'infelicità e la felicità sono umori sottili e transitori, che si alternano e, posandosi ora qui ora lì, prendono forme e colori diversi.
Sono stanca di perseguire ideali amorosi o di affannarmi per trovare il mio completamento: più vivo, più sento di vivere pienamente con quello che sono, non con quello che cerco.
Do un po' di me al mondo, in modi diversi, e sono abbastanza smaliziata da non aspettare che questo venga accettato e restituito, ma se avviene benedico l'universo.
Le storie come quella della nostra Francesca sono belle (vai a vedere Another year di Mike Leigh, Francesca!), ma una vita è una vita in sé, ed è bella e degna di essere vissuta con amore, dedizione e impegno, nonostante tutto, e indipendentemente da tutto.
Un abbraccio. Buon martedì.
Rose e Veronica avete tutta la mia stima, credo non sia facile prendere certe decisioni o subirle.
Siete bravissime. Un bacio.
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