Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

sabato 25 febbraio 2012

Dalla rocca di Bergamo alta di Salvatore Quasimodo

Raphael Soyer•1946
Hai udito il grido del gallo nell'aria
di là dalle murate, oltre le torri
gelide d'una luce che ignoravi,
grido fulmineo di vita, e stormire
di voci dentro le celle, e il richiamo
d'uccello della ronda avanti l'alba.
E non hai detto parole per te:
eri nel cerchio ormai di breve raggio:
e tacquero l'antilope e l'airone
persi in un soffio di fumo maligno,
talismani d'un mondo appena nato.
E passava la luna di febbraio
aperta sulla terra, ma a te forma
nella memoria, accesa al suo silenzio.
Anche tu fra i cipressi della Rocca
ora vai senza rumore; e qui l'ira
si quieta al verde dei giovani morti,
e la pietà lontana è quasi gioia.

3 commenti:

Francesca Vicedomini ha detto...

Il font è ancora troppo piccolo?
Buon sabato quasi primaverile...

Rose ha detto...

Il font è leggibile, seppure preferivo quello di Italy. Grazie comunque.

Non capivo il riferimento alla Rocca di Bergamo: ecco la spiegazione.

Buona fine di settimana.

Si sente l'aria di primavera, ma per scaramanzia mi trattengo dall'esultare troppo: se poi ritornano il burian, il blizzard e il Generale Inverno? ;)

Francesca Vicedomini ha detto...

Grazie Rose, il tuo apporto è sempre fondamentale!
Troppo caldo, troppa escursione termica (si dice così vero?), il generale inverno non mollerà così presto....