Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

venerdì 18 aprile 2014

Sabato Santo di Giosuè Carducci

Manet
SABATO SANTO
per il natalizio di m. g.

Che giovinezza nova, che lucidi giorni di gioia
per la cerula effusa chiarità de l’aprile

cantano le campane con onde e volate di suoni
da la città su’ poggi lontanamente verdi!

Da i superati inferni, redimito il crin di vittoria,
candido, radïante, Cristo risorge al cielo:

svolgesi da l’inverno il novello anno, e al suo fiore
già in presagio la messe già la vendemmia ride.

Ospite nova al mondo, son oggi vent’anni, Maria,
tu t’affacciasti; e i primi tuoi vagiti coverse

doppio il suon de le sciolte campane sonanti a la gloria:
ora e tu ne la gloria de l’età bella stai,

stai com’uno di questi arboscelli schietti d’aprile
che a l’aura dolce danno il bianco roseo fiore.

Volgasi intorno al capo tuo giovin, deh, l’augure suono
de le campane anc’oggi di primavera e pasqua!

cacci il verno ed il freddo, cacci l’odio tristo e l’accidia,
cacci tutte le forme de la discorde vita!
************
RIME E RITMI*1898

4 commenti:

Rose ha detto...

Dedicata a m.g.: una Maria nata in un Sabato Santo di tanti anni fa.
Di buon augurio.

Più bello il Gesù di Carracci di questo di Manet, ma i personaggi intorno sono interessanti.

Buona vigilia.

Francesca Vicedomini ha detto...

Più moderno forse...

Rose ha detto...

Anche, sì.

Rose ha detto...

Anche, sì.