Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

giovedì 17 febbraio 2011

Auto-invitati di Charles Bukowski

Kobayashi
E va bene, mettimi le mutande al contrario, telefona in Cina,
fai volar via gli uccelli,
compra un quadro di una colomba rossa e ricordati
di Herbert Hoover.
Quel che cerco di dire è che sei delle ultime
otto sere abbiamo avuto ospiti, tutti auto-invitati,
e come dice mia moglie:"non vogliamo farli restar male".
Sicchè ci sediamo e li ascoltiamo, certuni famosi
e certuni mica tanto, certuni piuttosto svegli
e divertenti, certuni mica tanto
ma finisce tutto in chiacchiera, chiacchiera, chiacchiera,
parole, parole, parole, un garbato mulinello di suoni
che rivela innanzi tutto solitudine: in un modo o nell'altro
chiedono tutti di essere accettati,
di essere ascoltati, e ciò è comprensibile,
ma io sono uno di quelli che preferirebbe
starsene tranquillo a casa con la moglie e i suoi 6 gatti
(o di sopra da solo a fare niente).
L'impressione è che sia un egoista
e mi senta sminuito dalla gente
ma non ho l'impressione che loro
si sentano vuoti, ho l'impressione
che li diletti il movimento
delle loro bocche.
E quando se ne vanno quasi tutti accennano
a un'altra visitina.
Mia moglie è carina, li saluta con calore,
ha un cuore d'oro, così d'oro che quando, che so,
andiamo al ristorante e scegliamo un tavolo
lei prende il posto da cui si può "veder la gente"
e io quello da cui non è possibile.
D'accordo, sono un figlio del demonio;
l'intera umanità mi annoia e no, non è
paura, sebbene qualcosa in loro mi spaventi,
e non è invidia perché non voglio nulla
di ciò che loro vogliono, è solo che
in tutte quelle ore di
parole parole parole
non sento niente di davvero buono coraggioso o nobile,
e che valga un briciolo del tempo in cui mi hanno impallinato
le cervella.
Te lo ricordi quando avevi l'abitudine di buttarli fuori
dalla porta invece di fargli scaricar le batterie
sui tuoi divani,
quei tipi malinconici sempre a caccia di compagnia,
e ti vergogni di te stesso per esserti arreso
alle loro insane fesserie
ma altrimenti tua moglie direbbe:
"pensi di essere forse l'unico essere umano
sulla terra?"
Vedete, ecco come il diavolo
mi acchiappa.
Perciò io ascolto e loro si sentiranno
realizzati.

8 commenti:

Rose ha detto...

Prendiamo la forma di chi ci vive accanto, e in genere vince chi è meno malleabile.
Qui la moglie, donnina gentile, ha la meglio sul lupo di foresta.
Adorabile Hank, che per caso (?) oggi capita in un giorno tutto nuvoloni.

viola ha detto...

Ahahah bellissima!
buona serata Francesca:)

Rose ha detto...

Veronica, parlavo in generale, per cui esistono sicuramente eccezioni, anche se sono convinta che tutti diamo e prendiamo qualcosa delle nostre convivenze! :)
Per esempio, io che vivo con dei felini sono abbastanza felina (cioè silenziosa, dormigliona, riservata, sorniona, individualista, selettiva, pigra)... ;)

Rose ha detto...

... e sono anche molto, molto orgogliosa e fin troppo consapevole di me stessa.
Insomma, io e miei gatti siamo un gruppetto di caratterini poco raccomandabili. :DDD

Gianrico Gualtieri ha detto...

Le tre componenti dell'amore completo sono, secondo Sternberg, intimità, passione, impegno. Qui l'intimità mi sembra fortemente compromessa...

Francesca Vicedomini ha detto...

Credo che Hank non vada giudicato coi soliti parametri.
Buon inizio di w.e. per adesso col sole!

Gianrico Gualtieri ha detto...

Veronica, vera icona: sono d'accordo e ricambio:

E di me vorrei darti / la carne e il sangue, di me vorrei si cibasse il tuo cuore / raccogli con lo sguardo il mio pianto, / ora che vivo /
la mia metà d'amore.

Anonimo ha detto...

Che bello questo blog!!
E che belli anche i cagnolini e il gatto! : ))))

Cris