Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

martedì 8 febbraio 2011

Elegia di Giuseppe Ungaretti

Emilio Freixas/1950 La tua bellezza brucerà le navi,
La tua bellezza brucerà foreste,
Ha il gusto della morte,
Come l’aurora, è triste.
È bellezza da schiava.
Per grandi ore di gloria tu nascesti
E ci farà il tuo corpo, disperare.
Bellezza da regina.
Dal tuo semplice gesto,
Da sola povertà
Ti deriva la grazia in cui t’avvolgi
E l’incantevole mistero.
La tua bellezza brucia navi e boschi,
O nata per la gloria
E per tristi esperienze,
Fiore dell’acque fredde,
Delle pianure fredde, giglio,
O stella, bella stella della sera.
Nascesti per l’amore,
Ma non avranno gli occhi tuoi la gioia,
Non avranno che lacrime.
La tua bellezza è luce,
Luce sui corpi nudi,
Su un corpo freddo, fuoco mattinale.
Da te nasce quel soffio misterioso
Che rosei petali fa fremere,
Rabbrividire acque lacustri.
Brucerai le foreste
E brucerai le navi
E nella notte ti rivelerai
Trasfigurata in un’altra bellezza.

8 commenti:

Luigi ha detto...

grande poeta...

Francesca Vicedomini ha detto...

Ma Grande Grande!!!

Rose ha detto...

La bellezza come luce e fuoco.
Ma non c'è, come in Bukowski, la passione, la fiamma che divampa e crea il mondo in un incendio esplosivo, carnale.
Qui il sole è freddo, "come l'aurora, è triste". Una bellezza che porta lacrime, presagisce rovina, brividi, notte (riesce a illuminarla, con la sua trasfigurazione?), morte.

Il sole oggi è una delizia. Buona giornata.

Gianrico Gualtieri ha detto...

... abbandona l'ansia della luce, sconfina e resta nel corpo del fiore, nella sua verginità, purezza. La forma esiste, l'idea esiste, qualunque sia il prezzo da pagare. Qualunque siano le ingiurie e i tradimenti che dobbiamo subire. Io appartengo alla verità, fino all'ultimo respiro. Con animo rinnovato mi accingo a dipingere...

Bonne journée Francesca...

asia ha detto...

Quello che mi fa impazzire in Ungaretti é la tematica della luce, come se fosse un poeta "orientale". Uomo di eternità infinita che sfugge alla quotidianità creando un "tempo geografico",una geografia visionaria. La notte che lascia spazio alla trasfigurazione é un'altro pianeta dove la luce non muore mai, e l'amore E'supremo.
Sono felice che in Italia ci siano stati dei poeti come lui...

Rose ha detto...

Mmm... credo che il PC di Francesca abbia ceduto. :(

Francesca, intanto ti auguro giorni felici. Torna più presto che puoi, mi raccomando. Nel frattempo rileggerò volentieri qualche poesia.

Ti abbraccio.

Rose ha detto...

Dimenticavo: grazie di aver mandato la tua assistente, Signorina Giulietta, a tenerci compagnia! ;)

Francesca Vicedomini ha detto...

Scrivete tutti splendidi versi, e avete dei concetti molto spirituali, mi piacete molto. Vi ringrazio di condividerli con me.
Effettivamente stamattina qualcosa non ha funzionato, ma era il modem che è andato k.o.
Sono andata a sostituirlo.
Grazie per la vostra preoccupazione, ma come dice Rose, vi avevo lasciato con l'esperta Giulietta...