Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

domenica 14 aprile 2013

Aprile a San Vittore di Sergio Solmi

Salvador Dalì*Ascension
Grazie sien rese ai ciechi
idii ridenti, che il poeta trassero
di morte e dalla nera muda al gaio
giorno del camerone dove cantano
 i giovinetti partigiani.
                                     Aprile
dolce dormire, s'anche aspra s'ingorga
nelle bocche di lupo la sirena,
passa la conta, o sparano i tedeschi
sulle mura. Reclino
sul gomito piegato il mallo vergine
della capigliatura, dentro il sonno
fiducioso calati come in grembo
della madre al lontano
tempo dell'altra vita, oggi vi guardo
miei quasi figli, fatti miei fratelli
da antica giovinezza che m'ha gonfio
il cuore all'improvviso, poi che il raggio
di miele della primavera cola
tra le sbarre, sull'impiantito stampa
riquadri luminosi, ed alle nostre
gracili vite a oscuro esito offerte
misura a lento passo eguale giorno.

5 commenti:

Rose ha detto...

Ho cercato su Google per contestualizzare: non conoscevo il poesta. Qui il link.

Buon lune riciccioso. Qui è arrivata la primavera! :)

Rose ha detto...

E qui si parla anche della poesia che ci ha offerto oggi Francesca (che, come sempre, ringrazio!).

Francesca Vicedomini ha detto...

Ma grazie a voi, queste poesie le trovo su una vecchia antologia del 1953 scovata a un mercatino delle pulci, si chiama LIRICA DEL NOVECENTO ed è molto interessante!!!
Buon riciccio!

Rose ha detto...

Brava! Hai dato una chance anche a una vecchia antologia... Francesca, ti adoro.

Francesca Vicedomini ha detto...

Grassie grassie!!!!
Buon tiepido marte...