Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

lunedì 8 aprile 2013

DI PERSONA MORTA DIVENUTAMI CARA SENTENDONE PARLARE di Giuseppe Ungaretti

John William Waterhouse*Gone but not forgotten*1873
Si dilegui la morte
Dal muto nostro sguardo
E la violenza della nostra pena
S'acqueti per un attimo,
Nella stanza calma riapparso
Il tuo felice incedere.

Oh bellezza flessuosa, è Aprile
E lo splendore giovane degli anni
Tu riconduci,
Con la tua mitezza,
Dove più è acre l'attesa malinconica.

Di nuovo
Dall'assorta fronte,
I tuoi pensieri che ritrovi
Fra i famigliari oggetti,
Incantano,
Ma, carezzevole, la tua parola
Rivivere già fa,
Più a fondo,
Il brevemente dolore assopito
Di chi t'amò e perdutamente
A solo amarti nel ricordo
E' ora punito.
***
(La terra promessa)

In ricordo di Regina Bianchi, addio Signora!

2 commenti:

Francesca Vicedomini ha detto...

In ricordo di una Signora del teatro, REGINA BIANCHI.
Sono state spese ben poche parole, vicino un articolo più grande si chiedeva a che punto era la gravidanza di belen!
Abyssus, abyssum invocat...
Ci perdoni Signora!!!

Rose ha detto...

Era una grande e la poesia che le hai dedicato è bellissima.

Su gravidanze e inciuci non commento, perché mi viene da piangere e non di commozione.

Oggi è stato belloccio e abbastanza tiepido.

Buon martedì.