Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

venerdì 31 maggio 2013

In maggio di Giosuè Carducci

Charles Edward Perugini
Gli amici a cui dissi d’amor parole
Peggio m’han fatto, ed ho spezzato il cuor:
Spezzato ho il cuor, ma là su alto il sole
Ride e saluta al mese de l’amor.

Primavera fiorisce: allegri cori
D’augelli empiono il bosco giovenil.
Virginee ridon le fanciulle e i fiori.
Oh come orribil sei, mondo gentil!

L’Orco vogl’io: miglior le piaggie bige
Danno asilo ai dolenti: ivi non piú
Contrasto e scherno. Oh, meglio de la Stige
Errar su le notturne acque là giú.

Il triste mormorio de l’onde lente,
De le figlie di Stinfalo il gracchiar,
La canzon de l’Eumenidi stridente,
Il continuo di Cerbero latrar,

Son fiera cosa che al dolor s’accorda:
Di dolore ogni cosa ha vista e suon
Ove impera su l’ombre Ecate sorda
Ed eterno del pianto ulula il tuon.

Ma qua su come e di che duro oltraggio
E sole e rose a me fiedono il cuor!
M’insulta il ciel, l’azzurro ciel di maggio....
O mondo bello, tu sei pien d’orror!

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Da Heinrich Heine’s Letzte Gedichte
Rime Nuove

2 commenti:

Francesca Vicedomini ha detto...

E finiamo il mese carducciano (magari era mariano) ma comunque freddo e piovoso.
E, Rose non mi provocare: "Temporale. Lamp Lamp Burubum Bum Bum Lamp Lamp Buru Burubum Bum Bum Bum. " Guarda che ti pubblico eh! Rose Tommasa Marinetti!

Rose ha detto...

Ah ah! Tommasa Marinetti è buffissimo! :D

Maggennaio è finito... e abbiamo scoperto che Giosuè gufava: L’Orco vogl’io: miglior le piaggie bige! Si è vendicato perché dicevamo che le sue poesie erano pompose? Buono, Giosuè, che domani è giugno!

Buon w-e!