Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

domenica 12 maggio 2013

Sopra una tomba di Vincenzo Cardarelli

Georgios Iakovidis
Tutto un inverno ho sofferto
pensando alla fradicia zolla
dove tu riposavi
in provvisoria fossa
ch'era il tuo purgatorio.
Piovose notti insonni
conobbero il mio rimorso.
E a te volavo, o madre,
cui non piacque la terra
per ultima dimora,
la terra faticosa,
la terra che patisti oltre la morte.
Ora esaudita, emersa
dal confuso elemento,
tu sei come redenta.
Non più l'informe grembo
travaglierà le tue spoglie.
Tu che vivente avesti incerto asilo,
sicuro loco avrai or che sei morta,
fin che l'umana pietà lo conceda.

2 commenti:

Francesca Vicedomini ha detto...

A te....

Rose ha detto...

Peccato non conoscere il cntesto... sapere perché la madre di Cardarelli era stata sepolta provvisoriamente. È triste questa cosa; si capisce il tormento del figlio.

Buone giornate, Veronica!