Jacob SmitsDunque, rondini rondini, addio!
Dunque andate, dunque ci lasciate
per paesi tanto a noi lontani.
E` finita qui la rossa estate.
Appassisce l'orto: i miei gerani
più non hanno che i becchi di gru.
Dunque, rondini rondini, addio!
Il rosaio qui non fa più rose.
Lungo il Nilo voi le rivedrete.
Volerete sopra le mimose
della Khala, dentro le ulivete
del solingo Achilleo di Corfù.
Oh! se, rondini rondini, anch'io...
Voi cantate forse morti eroi,
su quest'albe, dalle vostre altane,
quando ascolto voi parlar tra voi
nella vostra lingua di gitane,
una lingua che più non si sa.
Oh! se, rondini rondini, anch'io...
O son forse gli ultimi consigli
ai piccini per il lungo volo.
Rampicati stanno al muro i figli
che al lor nido con un grido solo
si rivolgono a dire: Si va?
Dunque, rondini rondini, addio!
Non saranno quelle che le case
han murato questo marzo scorso,
che a rifarne forse le cimase
strisceranno sopra il Rio dell'Orso,
che rugliava, e non mormora più.
Dunque, rondini rondini, addio!
Ma saranno pur gli stessi voli;
ma saranno pur gli stessi gridi;
quella gioia, per gli stessi soli;
quell'amore, negli stessi nidi;
risarà tutto quello che fu.
Oh! se, rondini rondini, anch'io...
io li avessi quattro rondinotti
dentro questo nido mio di sassi!
ch'io vegliassi nelle dolci notti,
che in un mesto giorno abbandonassi
alla libera serenità!
Oh! se, rondini rondini, anch'io...
rivolando su le vite loro,
ritrovando l'alba del mio giorno,
rimurassi sempre il mio lavoro,
ricantassi sempre il mio ritorno,
mio ritorno dal mondo di là!
Dunque andate, dunque ci lasciate
per paesi tanto a noi lontani.
E` finita qui la rossa estate.
Appassisce l'orto: i miei gerani
più non hanno che i becchi di gru.
Dunque, rondini rondini, addio!
Il rosaio qui non fa più rose.
Lungo il Nilo voi le rivedrete.
Volerete sopra le mimose
della Khala, dentro le ulivete
del solingo Achilleo di Corfù.
Oh! se, rondini rondini, anch'io...
Voi cantate forse morti eroi,
su quest'albe, dalle vostre altane,
quando ascolto voi parlar tra voi
nella vostra lingua di gitane,
una lingua che più non si sa.
Oh! se, rondini rondini, anch'io...
O son forse gli ultimi consigli
ai piccini per il lungo volo.
Rampicati stanno al muro i figli
che al lor nido con un grido solo
si rivolgono a dire: Si va?
Dunque, rondini rondini, addio!
Non saranno quelle che le case
han murato questo marzo scorso,
che a rifarne forse le cimase
strisceranno sopra il Rio dell'Orso,
che rugliava, e non mormora più.
Dunque, rondini rondini, addio!
Ma saranno pur gli stessi voli;
ma saranno pur gli stessi gridi;
quella gioia, per gli stessi soli;
quell'amore, negli stessi nidi;
risarà tutto quello che fu.
Oh! se, rondini rondini, anch'io...
io li avessi quattro rondinotti
dentro questo nido mio di sassi!
ch'io vegliassi nelle dolci notti,
che in un mesto giorno abbandonassi
alla libera serenità!
Oh! se, rondini rondini, anch'io...
rivolando su le vite loro,
ritrovando l'alba del mio giorno,
rimurassi sempre il mio lavoro,
ricantassi sempre il mio ritorno,
mio ritorno dal mondo di là!
7 commenti:
il filo del vento
sostiene nell'ale
quell'arduo viaggio;
sopporto ormai a stento
il dolore ed il male;
mi conforta un miraggio
anonimo del 1900
Gujil
Sono in partenza, le piccoline.
Sotto la grondaia della casa dove vivevo da piccola c'era un nido di rondini, una specie di cestino di paglia e piume costruito con una cura commovente.
La casa delle rondini nella mia casa.
Buona giornata, Francesca.
@ Gujil
...quale? la morte?
Il vento sussurra mille possibilità Gujil sta a te acchiapparle...prima che siano spazzate...
Cara Rose, a proposito di rondini...nella penultima casa dove abitavo avevamo i nidi sotto il tetto. Tornavano tutti gli anni e ci salutavano con voli e versi straordinari mentre stavamo alla finestra a guardarle. Una volta un piccolo è caduto dal nido, io e mio figlio (allora bambino) l'abbiamo messo sopra una pala, e tramite una scala siamo riusciti a rimetterlo nel nido, sotto gli occhi della mamma che seguiva il tutto con apprensione. Sapessi le feste che ci ha fatto dopo...
Ciao Gujil e ciao Veronica....
Bella la tua storia, Francesca. Grazie di averla scritta: mi farà compagnia nei momenti di sconforto.
[Stanotte ti ho sognata. Forse mi ha ispirato la tua foto su questo blog, perché nel mio sogno eri in posa proprio come lì.
Avevi un vestito azzurro senza maniche con una stampa turchese di fiori, o qualcosa di simile ma meno definito.
Ti si è avvicinato un delfino, azzurro anche lui come il colore di base del tuo abito.
Poi è cambiata la scena, ma non ricordo altro.
Decisamente un bel sogno.]
Che bel sogno Rose (protagonista a parte ehehe), sognare i delfini, splendide creature....dovremo conoscerci meglio io e te, ti sento molto in sintonia. Un bacio.
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