Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

giovedì 9 settembre 2010

Novilunio di Gabriele D'Annunzio

Elihu Vedder
Novilunio di settembre!
Nell'aria lontana
il viso della creatura
celeste che ha nome
Luna, trasparente come
la medusa marina,
come la brina nell'alba,
labile come
la neve su l'acqua,
la schiuma su la sabbia,
pallido come
il piacere
su l'origliere,
pallido s'inclina
e smuore e langue
con una collana
sotto il mento sì chiara
che l'oscura:
silenzioso viso esangue
della creatura
celeste che ha nome Luna,
cui sotto il mento s'incurva
una collana
sì chiara che l'offusca,
nell'aria lontana
ov'ebbe nome Diana
tra le ninfe eterne,
ov'ebbe nome Selene
dalle bianche braccia
quando amava quel pastore
giovinetto Endimione
che tra le bianche braccia
dormiva sempre.
Novilunio di settembre!
Sotto l'ambiguo lume,
tra il giorno senza fiamme
e la notte senza ombre,
il mare, più soave
del cielo nel suo volume
lento, più molle
della nube
lattea che la montagna
esprime dalle sue mamme
delicate,
il mare accompagna
la melodia
della terra, la melodia
che i flauti dei grilli
fan nei campi tranquilli
roca assiduamente,
la melodia
che le rane
fan nelle pantane
morte, nel fiume che stagna
tra i salci e le canne
lutulente,
la melodia
che fan tra i vinchi
che fan tra i giunchi
delle ripe rimote
uomini solinghi
tessendo le vermene
in canestre,
con sì lunghi
indugi su quelle parole
che ritornano sempre.
Novilunio di settembre!
Tal chiaritate
il giorno e la notte commisti
sul letto del mare
non lieti non tristi
effondono ancora,
che tu vedi ancora
nella sabbia le onde
del vento, le orme
dei fanciulli, le conche
vacue, le alghe
argentine,
gli ossi delle seppie,
le guaine
delle carrube,
e vedi nella siepe
rosseggiar le nude
bacche delle rose canine
e nel campo la pannocchia
dalla barba d'oro
lucere, che al plenilunio
su l'aia il coro
agreste monderà con canti,
e nella vigna
il grappolo d'oro
che già fu sonoro d'api,
e nel verziere il fico
che dall'ombelico stilla
il suo miele,
e su la soglia del tugurio
biancheggiar la conocchia
dell'antica madre che fila,
che fila sempre.
Novilunio di settembre,
dolce come il viso
della creatura
terrestre che ha nome
Ermione, tiepido come
le sue chiome,
umido come il sorriso
della sua bocca
umida ancora
della prima uva matura,
breve come la sua cintura
nel cielo verde
come la sua veste!
Ha tremato
nella sua veste
verde che odora
ad ogni passo
come un cespo ad ogni fiato,
ha tremato
al primo gelo notturno
ella che a mezzo il giorno
dormì con la guancia
sul braccio curvo
e si svegliò con le tempie
madide, con imperlato
il labbro, nella calura,
vermiglia come un'aurora
aspersa di calda rugiada
e sorridente.
E io le dico: "O Ermione,
tu hai tremato.
Anche agosto, anche agosto
andato è per sempre!
Guarda il cielo di settembre.
Nell'aria lontana
il viso della creatura
celeste che ha nome
Luna, con una collana
sotto il mento sì chiara
che l'oscura,
pallido s'inclina e muore..."
Ma dice Ermione,
non lieta non triste:
"T'inganni. Quella ch'è sì chiara
è la falce
dell'Estate, è la falce
che l'Estate abbandona
morendo, è la falce
che falciò le ariste
e il papapevo e il cíano
quando fioríano
per la mia corona
vincendo in lume il cielo e il sangue;
ed è la faccia dell'Estate
quella che langue
nell'aria lontana, che muore
nella sua chiaritate
sopra le acque
tra il giorno senza fiamme
e la notte senza ombre,
dopo che tanto l'amammo,
dopo che tanto ci piacque;
e la sua canzone
di foglie di ali di aure di ombre
di aromi di silenzii e di acque
si tace per sempre;
e la melodia di settembre,
che fanno i flauti campestri
ed accompagna il mare
col suo lento ploro,
non s'ode lassù nell'aria
lontana ov'ella spira
solitaria
il suo spirto odorato
di alga di rèsina e di alloro;
e l'uomo che s'attarda
in tessere vermene
già fece del grano mannelle
ed or fa canestri
per l'uva, con un canto eguale,
e tutto è obliato;
obliato anche agosto
sarà nell'odor del mosto,
nel murmure delle api d'oro;
per tutto sarà l'oblio,
per tutto sarà l'oblio;
e niuno più saprà
quanto sien dolci
l'ombre dei voli
su le sabbie saline,
l'orme degli uccelli
nell'argilla dei fiumi,
se non io, se non io,
se non quella che andrà
di là dai fiumi sereni,
di là dalle verdi colline,
di là dai monti cilestri,
se non quella che andrà
che andrà lungi per sempre,
e non con le tue rondini, o Settembre!"
(Secco Motrone, 31 agosto 1900)

10 commenti:

(pesa) ha detto...

ciao, perdona questa piccola intrusione, dal momento che il commento non ha attinenza con questo particolare post, ma non ho trovato altro modo per contattarti.
è da tempo che finisco sporadicamente sul tuo blog quando cerco con google parti di testo di una poesia per trovarne la vesione integrale. ho anche spulciato qua e là per vedere cosa avevi pubblicato dei miei poeti preferiti (de andrè, hikmet, majakovskij, symborszka, gibran solo per citarne alcuni) e ho trovato nei tuoi abbinamenti con i dipinti un ulteriore livello di comunicazione al di là della bellezza artistica degli stessi.
ok, vengo al punto :-) mi chiedevo come li trovi... li conosci tutti a menadito e li cerchi semplicemente con autore e titolo o c'è online una qualche risorsa che permette di cercare quadri e dipinti magari per argomento? purtroppo non ho questa gran conoscenza di pittura, se non per gli artisti più famosi, e se ci fosse una risorsa del genere mi piacerebbe conoscerla.
perdonami se la domanda ti appare particolarmente studpida, ma capita spesso di trovare in qualche blog un dipinto ben centrato al post, ma la continuità con cui tu lo fai quotidianamente è (per me) veramente sorprendente :-)
ecco, tutto qui, spero non averti recato troppo disturbo.
passerò senz'altro a rileggerti :-)

Francesca Vicedomini ha detto...

Cara, mi fa molto piacere sentirti, io mi sono creata un archivio personale di immagini. L'ho diviso per argomenti e lì pesco ogni giorno l'immagine che mi sembra attinente con la poesia.

(pesa) ha detto...

ciao, grazie per la risposta fulminea. effettivamente sono un "car(o)" e non una "car(a)", ma ai fini dello specifico argomento non è rilevante :-)
devi aver fatto un lavoro veramente imponente. io professionalmente mi occupo di informatica e dabatabse e non fatico a comprendere quanto impegno ci debba essere dietro questa tua catalogazione.
grazie ancora.

(pesa) ha detto...

ehmmmm.... "database" è la parola corretta :-)

Francesca Vicedomini ha detto...

Caro Pesa, caro assolutamente, e non mi sbaglierò più, grazie per il tuo messaggio/commento, volevo solo aggiungere che se vuoi ho indirizzi di siti web molto belli di quadri: uno per tutti http://www.artrenewal.org/, forse lo conosci già, altrimenti è tutto da gustare..ciao

(pesa) ha detto...

figurati, nessun problema, può succedere. e poi effettivamente anch'io non avevo scritto neanche una frase al maschile :-)
ti ringrazio per la segnalazione del sito - no, non lo conoscevo - se ne hai altri li guardo molto volentieri.
credo però che quella cosa preziosissima rappresentata dalla ricerca per argomento sia al momento introvabile (e inarrivabile) sul web.
ciao

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