John Godward* A classical beauty
Stavo per dirti:”Addio!”; ma subito
ho frenato la mia voce: e sono ancora qui.
Separarmi da te mi fa paura: è spaventoso,
come l’amara notte di Acheronte.
Splendore del mattino è il tuo; ma è muto
il giorno: tu invece mi porti in dono la tua voce,
anche più dolce di un canto di sirena. In lei è sospesa
ho frenato la mia voce: e sono ancora qui.
Separarmi da te mi fa paura: è spaventoso,
come l’amara notte di Acheronte.
Splendore del mattino è il tuo; ma è muto
il giorno: tu invece mi porti in dono la tua voce,
anche più dolce di un canto di sirena. In lei è sospesa
ogni speranza del mio cuore.
5 commenti:
"Anche la Speme,
ultima Dea, fugge i sepolcri: e involve
tutte cose l'obblío nella sua notte;
e una forza operosa le affatica
di moto in moto; e l'uomo e le sue tombe
e l'estreme sembianze e le reliquie
della terra e del ciel traveste il tempo."
Grazie Gianrico!
Grazie a te... volevo inviarti una poesia di Zanzotto, ma è risultata troppo lunga...
Buona settimana!
Mandala mandala!!!!
Te la invio via Facebook...
Retorica su Sbandamento, il principio Resistenza.
A presto,
G.
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