|
Philip De Laszlo*Anna De Noailles*1913 |
Non sei né giovane né vecchio
Ma è come se dormissi dopo pranzo
Sognando di entrambe queste età.
Eccomi qui, vecchio in un mese arido,
Mentre un ragazzo mi legge, aspettando la pioggia.
Non fui alle gole infuocate
Né combattei nella calda pioggia
Né col ginocchio affondato dentro paludi salmastre
Combattei, agitando una daga, e morso dalle mosche.
La mia casa è una casa in rovina,
E l'ebreo si rannicchia al davanzale, il padrone,
Generato in qualche taverna d'Anversa,
A Bruxelles pieno di vesciche, a Londra cencioso e
spiantato.
La capra a notte tossisce nel campo che sta dietro;
Rocce, muschio, gramigna, ferrivecchi, merde.
La donna tiene la cucina, fa il tè,
Di sera sternuta, rovistando nello scolo che sgocciola.
Io un vecchio,
Una testa intronata fra spazi ventosi.
I segni sono presi per miracoli. "Vogliamo vedere un
segno!"
La parola in una parola, incapace di dire una parola,
Fasciata di tenebra. Nell'adolescenza dell'anno
Venne Cristo la tigre
Nel maggio depravato, corniolo e castagno, albero di
Giuda
In fiore, per essere mangiato, per essere spartito, per
essere bevuto
Fra i bisbigli; da Mr. Silvero
Con mani carezzevoli, che a Limoges
Camminò tutta la notte nella stanza accanto;
Da Hakagawa, che si inchinava fra i Tiziano;
da Madame de Tornquist, che nella stanza buia
Spostava le candele; da Fräulein von Kulp
Che nel salone si volse, una mano alla porta. Spole
vuote
Tessono il vento. Io no ho spettri,
Un vecchio in una casa con correnti d'aria
Sotto un gomitolo di vento.
*****************
Dopo una tale conoscenza, cos'è mai il perdono?
Ora penso
Che la storia abbia molti passaggi nascosti, e corridoi
tortuosi
E varchi, e che ci inganni con bisbiglianti ambizioni,
E che ci guidi con le vanità. Ora penso che dia
Quando la nostra attenzione è distratta,
E che quanto ci dà lo dia con turbamenti
Cosí lusinghieri che il dato affama ciò che si desidera.
E ci dà
Troppo tardi ciò in cui piú non si crede, o se ancora
Ci crediamo, soltanto nel ricordo, come passioni
riconsiderate.
E troppo presto dà in deboli mani, ciò che è pensato
può essere
Dispensato, finché il rifiuto propaga la paura. Penso
Che né paura né coraggio ci salvino. I vizi innaturali
Hanno per padre il nostro eroismo. Le virtú
Ci sono imposte dai nostri impudenti delitti.
Queste lacrime sono scosse dall'albero che arreca la collera.
Thou hast nor youth nor age
But as it were an after dinner sleep
Dreaming of bothHere I am, an old man in a dry month,
Being read to by a boy, waiting for rain.
I was neither at the hot gates
Nor fought in the warm rain
Nor knee deep in the salt marsh, heaving a cutlass,
Bitten by flies, fought.
My house is a decayed house,
And the Jew squats on the window sill, the owner,
Spawned in some estaminet of Antwerp,
Blistered in Brussels, patched and peeled in London.
The goat coughs at night in the field overhead;
Rocks, moss, stonecrop, iron, merds.
The woman keeps the kitchen, makes tea,
Sneezes at evening, poking the peevish gutter.
In an old man,
A dull head among windy spaces.
Signs are taken for wonders. 'We wouldsee a sign!'
The word within a word, unable to speak a word,
Swaddled with darkness. In the juvescence of the year
Came Christ the tiger
In depraved May, dogwood and chestnut, flowering
judas,
To be eaten, to be divided, to be drunk
Among whispers; by Mr. Silvero
With caressing hands, at Limoges
Who walked all night in the next room;
By Hakagawa, bowing among the Titians;
By Madame de Tornquist, in the dark room
Shifting the candles; Fräulein von Kulp
Who turned in the hall, one hand on the door. Vacant
shuttles
Weave the ind. I have no ghosts,
An old man in a draugthy house
Under a windy knob.
*************
After such knowledge, what forgiveness? Think now
History has many cunning passages, contrived corridors
And issues, deceives with whispering ambitions,
Guides us by vanities. Think now
She gives when our attention is distracted
And what she gives, gives with such supple confusions
That the giving famisches the craving. Gives too late
What's not believed in, or if still believed,
In memory only, reconsidered passion. Gives too soon
Into weak hands, what's thought can be dispensed with
Till the refusal propagates a fear. Think
Neither fear nor courage save us. Unnatural vices
Are fathered by our heroism. Virtues
Are forced upon us by our impudent crimes.
These tears are shaken from the wrath-bearing tree.