Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

domenica 10 giugno 2012

Piccola elegia di Andrea Zanzotto

George Inness*Giugno
Giovane ed infelice
qui torna l'anima mia,
più valido e fosco l'amore.
Ti ridiremo, nome sepolto
tra questi clivi dove nuziale
s'apre la rosa ai pergolati
e giugno appannato d'acque e funghi
stillicidi insensibili protrae
per la festa delle api e delle zinnie.
Ma perpetuo il torrente nel fondo si divora.
Io sto solo e non parlo dell'amore.
Io membra incerte
occhi sfibrati
dall'aspro moto delle cose, avvinti
come residue vive contraddizioni
al moto stesso della sera.
Ah giovane ancora ed infelice io sono
e nulla posso
e nulla posso dare.
E scopro nel mio cuore
scritta l'elegia,
e non ho pudore del mio pianto
nè dell'eco invocata. Senza meta
e senza inizio, in quale
contraddizione, in quale
valle che stride e scivola e si spezza
nei millenni, che tuona
di querce in agonia...
(Vocativo)
(I. Come una bucolica)

2 commenti:

Rose ha detto...

Suggerita da Ardea? Se è così, Complimenti anche a lui, oltre che al poeta e all'ospite.

Foschia e un pochino di afa.

Buena semana.

Francesca Vicedomini ha detto...

L'ho presa dal mio libro, ma Ardea è insostituibile suggeritore...