Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 6 novembre 2013

Di novembre di Cenne da la Chitarra

Jean Bourdichon
Di novembre vi metto in un gran stagno,
in qual parte più pò fredda pianeta,
con quella povertà che non si acqueta
di moneta acquistar, che fa gran danno.

Ogni buona vivanda vi sia in banno;
per lume, facelline da verdeta;
castagne con mele aspre di Faeta:
i stando tutti ensieme en briga e lagno.

E fuoco non vi sia, ma fango e gesso,
se no ’n alquanti luochi di romiti
che sia di venti miglia lo più presso;

di vin e carne del tutto sforniti:
schernendo voi qual è più laido biesso,
veggendovi star tutti sì sguarniti.

2 commenti:

Rose ha detto...

Da quanto ho capito, vuol vedere chi sia il più brutto - o forse il più sporco? "Laido" significa entrambe le cose - tra quelli che vuol lasciare nudi come mamma li ha fatti. Chissà, magari era un passatempo duecentesco! De gustibus... :S

Stupendi i gatti in costume medievale!

Ancora mite, un po' umido. Bei tramonti.

Buon soba a tutti!

Francesca Vicedomini ha detto...

I micetti son sempre belli no?
Ancora mite ma dicono che sono gli ultimi momenti...