Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

sabato 2 novembre 2013

Ne la notte dei morti di Corrado Govoni

August Toulmouche*The last love
E' la notte dei morti.
Io veglio con le mie memorie
mentre la pioggia batte gli orti
che il vento stanca con le sue storie.

La camera è una comemorazione.
Nel soffitto le rose diuturne
si riuniscono in funebri corone.
I vasi assumono la forma d'urne.

Ogni doppiero è una croce.
Le tavole son lapidi senza scritture,
e gli armadi di noce
sembrano de le sepolture.

Ronza un moscone intorno al fiore
del lampadario.
E la pendola sfoglia il bouquet de l'ore
come da un reliquiario.

2 commenti:

Rose ha detto...

Sono andata a cercare il doppiero perché non avevo idea di cosa fosse: ecco qua.
Un'atmosfera cupa, ma suggestiva: crea un clima di suspense.

L'ormina del cane sul fazzoletto! Bellissimo.

Buona serata - ha smesso di piovere -, buona domenica!

Francesca Vicedomini ha detto...

E buon riciccio, tre giorni di riposo volatilizzati!!!