Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

sabato 16 novembre 2013

Presso una Certosa di Giosuè Carducci

Bessie McNicol*1894
Da quel verde, mestamente pertinace tra le foglie
Gialle e rosse de l’acacia, senza vento una si toglie:
E con fremito leggero
Par che passi un’anima.

Velo argenteo par la nebbia su ’l ruscello che gorgoglia,
Tra la nebbia ne ’l ruscello cade a perdersi la foglia.
Che sospira il cimitero,
Da’ cipressi, fievole?

Improvviso rompe il sole sopra l’umido mattino,
Navigando tra le bianche nubi l’aere azzurrino:
Si rallegra il bosco austero
Già de ’l verno prèsago.

A me, prima che l’inverno stringa pur l’anima mia
Il tuo riso, o sacra luce, o divina poesia!
Il tuo canto, o padre Omero
Pria che l’ombra avvolgami!

16 Novembre 1895

RIME E RITMI

4 commenti:

Rose ha detto...

Sei una fata: anche la poesia scritta proprio il 16 novembre!
Fantastico.

Doveva essere proprio ispirato il Giosuè che davanti alla Certosa invoca la protezione di Omero... mica giuggiolette!

Buona domenica di luna tonda e bianca.

Francesca Vicedomini ha detto...

Ma grazie Signora!

Nidia ha detto...

una foglia come un'anima, quanta delicatezza

Francesca Vicedomini ha detto...

Quando Giosuè non si fa prendere....